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Mr robot [SPOILER ALERT!], Created by sam esmail

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view post Posted on 8/11/2016, 20:14     +5   +1   -1
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Guarnigione

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@donna: finito, e niente, nell'attesa di un meritato e imprescindibile rewatch apro il topic per commentare tutti insieme questa serie tv.

ALERT: questo topic contiene SPOILER riguardanti l'intera serie, al momento attuale di due stagioni con una terza in programmazione per la prossima estate (che verrà commentata sempre qua, una quarta chi lo sa che magari non ci sarà proprio).
sconsiglio a chi non è in pari di proseguire, peace
Mr-Robot-s2e11-hang-in-there


partiamo dai dati inconfutabili. mr robot non si inventa niente.
l'estetica, come ho avuto modo di scoprire, è palesemente figlia di who am I. e ok

Video

il papà spirituale è esplicitamente fight club. e ok

Video

mr. robot attinge a piene mani dalla cultura pop e postmoderna. la raccolta di cine-citazioni che ne ha fatto il cineocchio è un ottimo esempio, senza stare a snocciolare quanto e quando riprenda dal mondo del fumetto

www.ilcineocchio.it/speciali/mr-rob...stagione-1-e-2/

e ok

mr robot, per certo, non è nulla di che. non c'è niente di completamente inedito all'occhio e all'orecchio.

assodate le cose importanti, parliamo del resto

che è talmente tanto che non so proprio da dove cominciare. potrei partire dalla seconda, catartica e bellissima stagione che a posteriori cambia completamente la lettura e l'interpretazione della prima. potrei cominciare col dire quanto è intrigante e ben rappresentata la parabola discendente d'una società corrotta ma sicura che dopo il 9 maggio diventa l'ombra di se stessa, con un'atmosfera fatalista "del giorno dopo" che rappresenta alcune situazioni attuali meglio di qualunque astrazione retorica. o magari potrei parlare della regia incredibile di sam esmail, che pecca di originalità ma nel corso della serie ha acquisito una sicurezza e una maturità invidiabili, e per quanto mi riguarda mi ha emozionato con alcune delle sequenze piu belle che ho mai visto. tutto intricato ma tutto estremamente chiaro. potrei anche spendere una parola per i personaggi, tutti sfaccettati e ottimi rappresentati di tipi e individui con cui abbiamo a che fare tutti i giorni (e sfido, chi non si è trovato a dover fare i conti con gente amorale come colby, con un salame vivente quale perfettamente è il ragazzo di angela, o con donne come darlene. chi non ha provato empatia per il povero bill, magari pensando a qualche conoscente, magari al vicino), e per il cast che li interpreta, direi senza volti fuori posto. potrei stare ore a parlare, puntate alla mano, di quanto mi ha colpito la fotografia, di quanto abbia adorato il montaggio, di quanto trovi perfette le scelte di sceneggiatura tanto della prima quanto (sopratutto) della seconda. potrei dilungarmi su quanto sia bella ed evocativa (gia, e con tutto quello che c'è da scoprire non immagino nemmeno cosa possa venire fuori) la dicotomia tyrell-elliot, o di quanto sia tristemente vero e profondo ray, una delle sorprese piu liete della 2°. vogliamo cominciare dai cliffhanger? ma quanto sono appizzati? alla fine della 1x10 forse ho tirato uno strilletto, non ricordo. alla fine della 2x07 sicuro. oppure cominciamo da elliot... non l'unico ma il vero autentico protagonista della storia insieme al suo alter ego, un personaggio che prima che essere un hacker, prima di essere un rivoluzionario, prima di essere un sociopatico, prima di essere un drogato, prima di rappresentare tutto ciò che rappresenta e per rappresentare tutto ciò che rappresenta, è una voce che parla di depressione. e chi ci è un minimo passato in certi pensieri non troverà strano il suo percorso alla ricerca di mr robot, avrà colto perfettamente la tragedia che vive nell'episodio 3. perchè avrà anche colto le difficoltà di elliot a scavare dentro di se, ha sicuramente notato i suoi sinceri e malinconici momenti di conforto mentale con quelle visioni di vita felice, il palazzo che crolla e tutti a tavola intorno, una famiglia tranquilla in una sitcom, modi di consolarsi pensando al futuro che non sarà e surrogando un passato che in quei termini non c'è stato e cose altre cose da depressi. con quella parte della mente che fa capoccetta e cerca di confonderti le idee, ma poi alla fine sei sempre tu e devi scervellarti su come fare (poi la soluzione l hanno data i cinesi e si chiama wu wei ma elliot ancora col signor wong ci ha passato solo due (preziosi) minuti quindi ancora non lo sa. oppure parliamo di quanto sia piu o meno sotteso un invito a ridiscutere oltre che il sistema finanziario e sociale (e ok) anche e sopratutto il nostro rapporto con la tecnologia? perchè piu volte sembra davvero che esmail ci inviti a buttare il pc e tutti i problemi annessi dalla finestra, e con problemi ovviamente non intendo qualche virus o la wi fi che prende poco, la critica a un certo modello sociale è una delle piu spietate che ho avuto modo di vedere, e il bello è che ne riconosce al contempo la grandezza. quanto si sente quel rametto di primavera araba nel minestrone.

non lo so proprio da dove cominciare e non sono per niente bravo ad approfondire senza avere a disposizioni tempi biblici per allestire schemini e scrivere e cancellare duemila volte lo stesso concetto. quindi prego mr e mrs, venite e commentate che qualche spunto carino lo troviamo :riot:

ah, altri input a casaccio:
-rami malek è un figo forse lo... mao
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-la corneliussen piu la guardi piu ti fa pensare che forse appartieni a una specie decisamente piu brutta

- la 2x3

-l' 1x10

- la 2x10 (pt 1 e 2)

- mi sento veramente cretino quando devo sparare le tabelline per riferirmi a un episodio, quando poi ho di fronte elliot che nello stesso tempo scopre traffici di armi e uomini nel deepweb. le serie tv fanno male all'autostima.

- mr robot comunque è una bella terapia d'urto per chiunque sta preso male.

- ho adorato alla follia il personaggio di vera. con l'augurio di rivederlo nella 3

- come dicevo l'ultima della 2 l ho adorata, forse è la puntata piu bella i nodi vengono al pettine e lascia aperti begli intrecci. la conclusione è bella quasi quanto la prima. per superarla ci sarebbe stato bisogno di questo tocco di trash

Video

- elliot a modo suo è l'erede spirituale ed un po piu sveglio di adso e mr robot sembra guglielmo da baskerville con un tocco di follia 2.0 . la scelta degli attori è impeccabile. speriamo in un cameo di connery

- whiterose e la dark army sono e saranno piu che decisivi. opinioni?

-l'investigatrice, dom de lillo, narrativametne ha troppe botte di culo, ma è un peccato veniale e perdonabile.

- spero sinceramente che non duri piu di 3 stagioni. non so nemmeno quanto ci rimarrei di merda se per dilungarsi perdesse l'integrità a cui è arrivato

-l' fsociety è uno dei nomi narrativamente piu banali e geniali che ho avuto il piacere di scoprire.

- è assurdo che un prodotto di questo tipo abbia le parolacce censurate ma tant è (a dire la verità a una certa mi era sorto il dubbio che fosse un'impressione di elliot quella di sentire f***, ma ahime è censurato in ogni caso)

- il font è figuissimo, cosi i costumi. ah, le colonne sonore. che nooia ripetersi

basta cosi, over to you :D

Edited by Dot Pixis - 5/12/2016, 11:24
 
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view post Posted on 11/11/2016, 01:22     +3   +1   -1

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Grande Gentz! Hai fatto bene ad aprire il topic. Sì, un rewatch ci vorrebbe proprio, ma chissà quando uscirà il tempo, quindi per ora mi basterà parlarne con voi :D

Da dove comincio? Questa serie mi ha preso come poche altre. Così come pochi altri film.
Come hai detto tu, nulla di nuovo sotto il sole. Ma ci sono tanti modi di mettere insieme temi e fare citazionismo, soprattutto con una così grande mole di riferimenti... e non l'ho mai visto fare così bene come qui.
Tutta la parte tecnica è impeccabile. Ma soprattutto, e nonostante tutto, c'è stile. Metti insieme l'estetica di Who am I, un font prepotente, una colonna sonora che più variegata non si può, e ottieni un mix esplosivo. Per non parlare dell'attenzione infinita ai dettagli, ai giochi e gli espedienti narrativi per inscenare l'inconscio, tutte cose che personalmente mi mandano in estasi i sensi.
Il rapporto che hanno voluto creare tra lo spettatore e il protagonista è un altro punto chiave che mi ha conquistata. Da una parte viene presentato un personaggio che non distingue la realtà dall'inconscio, come in fight club, e questo è un conto; dall'altra parte poni il personaggio in colloquio diretto con lo spettatore, superando la quarta parete, e anche questo non è nuovo; ma ora metti le due cose insieme e ottieni la magia. E si gioca tutto sul fidarsi o meno del protagonista (che tra l'altro mette i più deboli alla prova nell'empatizzare con lui), facendo un percorso di esplorazione del suo inconscio, fino a sfociare nella tanto agognata sincerità, dopo la quale si può iniziare ad aver fiducia. Bellissimo.

Ma ora andiamo alle cose importanti e più belle.
Elliot l'ho amato veramente. Quando si parla di risvolti psicologici già mi inviti a nozze, ero già una grande fan di fight club. Ma Elliot supera. Perché è proprio come dici tu, incarna innanzitutto la disperazione e lo smarrimento, e tutto il resto è conseguenza. Ti prende davvero a livello personale: chi più chi meno, a qualunque ragazzo di oggi è capitato di sentirsi fuori posto, di andare avanti per inerzia in un quotidiano sterile, di intrattenersi in rapporti interpersonali spaventosamente fasulli, o di non riuscire nemmeno in quelli, bloccarsi in un limbo di incomunicabilità e solitudine. Quando ti va bene, riesci a rifugiarti in un tuo personale mondo costruito ad hoc (che può essere fantastico o meno). Ma non sempre ti va bene.
In questo lavorano insieme sceneggiatura e attore... io non ho visto Rami Malek in altri ruoli precedenti, e ancora non sappiamo cosa ci riserva per il futuro, ma per questo ruolo era semplicemente perfetto; anche quando non emette fiato, già trasmette tanto, gli occhi comunicano tutto.
Un'altra cosa fantastica poi è questa
CITAZIONE (Gentz @ 8/11/2016, 20:14) 
quanto sia piu o meno sotteso un invito a ridiscutere oltre che il sistema finanziario e sociale (e ok) anche e sopratutto il nostro rapporto con la tecnologia? perchè piu volte sembra davvero che esmail ci inviti a buttare il pc e tutti i problemi annessi dalla finestra, e con problemi ovviamente non intendo qualche virus o la wi fi che prende poco, la critica a un certo modello sociale è una delle piu spietate che ho avuto modo di vedere, e il bello è che ne riconosce al contempo la grandezza.

cioè è fantastico, è tramite un hacker che ci trasmette questo, un hacker che per definizione campa di computer. Forse il punto è proprio che più ci si immerge nel surrogato, più se ne avverte il disagio. Del resto, ci si nasconde nel surrogato quando la realtà non ci piace. E' un circolo vizioso.
Insomma, questa serie è davvero una terapia d'urto.

Parlando di solitudine, mi porta dritta a Dom Di Pierro. A me questo personaggio è piaciuto tantissimo, in parte perché il suo atteggiamento mi è famigliare, vuole mostrarsi forte e di fatto dà il massimo sul lavoro, ma tra le mura domestiche è irrimediabilmente sola e vulnerabile. Il dialogo con il computer di bordo della smart house mi ha preso pesantemente, e richiama di nuovo l'incomunicabilità. Anche in questo caso un merito speciale all'attrice.

Poi Dom mi fa pensare a Whiterose, altro personaggio che mi ha colpito tantissimo. La sua ossessione per il tempo è un po' anche la mia: organizzarlo con meticolosa cura, senza sprecare nemmeno un secondo, perché ogni secondo ha il suo prezzo... "il tempo è denaro" è una sacrosanta verità, ma in realtà è molto molto più di questo: il tempo è vita, e ne abbiamo a disposizione maledettamente poco.
Tra l'altro Whiterose è un anagramma di "otherwise", e mi chiedo fino a che punto faccia riferimento alla sua doppia immagine e in che misura vada oltre questo. Sappiamo ancora troppo poco di questo personaggio, e non vedo l'ora di scoprire di più.

Questi sono i personaggi che mi hanno coinvolto di più in assoluto, ma tutti i personaggi sono davvero autentici, una ricchezza, e per parlare di ognuno ci vorrebbero davvero dieci pagine di thread, e magari lo faremo un po' alla volta. Per esempio Angela è stata una rivelazione, è un esempio di breaking bad, infiltrarsi tra le fila nemiche per cambiare le cose dall'interno e rimanerne pericolosamente coinvolta. Poi ovviamente Tyrell, coprotagonista che complementa Elliot; rappresenta la reazione violenta e cieca all'insoddisfazione personale, e riesce a trovare una convergenza solo grazie alla visione di rivoluzione di Elliot. Mentre Bill è stato quell'ancora di semplicità e umiltà che pure serviva per prendere fiato ogni tanto. O ancora Ray, personaggio così ambivalente, anche di lui vorrei sapere di più.

La dicotomia Elliot-Tyrell mi risulta difficile da elaborare, troppo materiale su cui riflettere. Per ora spendo solo una parola. Dopo il finale della seconda stagione, il fandom è impazzito con la ship yaoi, e con chi abbia infilato cosa in chi e quando. Io non voglio fare la bacchettona, però che palle, con un telefilm del genere stanno a pensare solo ai rapporti sessuali. Elliot e Tyrell sono una coppia eccezionale sia con che senza eros. Coppia narrativamente funzionale, perché è il motore della trama, ed emotivamente ricchissima per le mille implicazioni che ha e avrà.

Passiamo alle puntate. Il ritmo narrativo ha stancato molti, e non capisco perché: io non l'ho trovato lento, era perfetto. Idem per la comprensione della trama: non è affatto confusionaria, è solo intricata, e sono due cose diverse. Tra l'altro in corso d'opera vengono seminati qua e là indizi chiari, se lo spettatore non li sa cogliere è un problema suo. Lo sfizio narrativo della serie sta tutto qui, e se ne lamentano, bah.
Comuuuunque. Innanzitutto, posso dire che per un certo verso mi sono "divertita" nel corso della prima stagione: durante l'episodio 2, osservando le interazioni con Mr Robot, ho avuto un flash in cui ho pensato: chissà che non sia un autoinganno alla fight club... XD Quindi si immagini la soddisfazione quando nell'ultima puntata attaccano con la colonna sonora del film per suggellare l'omaggio.
I cliffhanger sono piazzati bene. Il finale della prima stagione sarà stato anche prevedibile per alcuni, ma è stato magistrale. Idem il ritorno alla realtà di Elliot nel carcere, lì l'avevo capito che era tutta una finzione di Elliot, troppi dettagli non tornavano, ma non immaginavo esattamente il carcere.
La puntata che ho preferito comunque è stata la penultima della 2°. Mi ha stregata fin dall'inizio, con la cantilena che aiuta Elliot a dissociarsi: secondo me è stato il momento più intenso di fiducia e partecipazione con Elliot, soprattutto alla luce di tutto il percorso svolto in precedenza. Mi ritrovavo quasi a ripeterla anche io insieme a lui. Dopodiché son rimasta ipnotizzata dall'allucinante situazione vissuta da Angela. Mi ha trasmesso un tale senso di introspezione, quasi mistica, sospesa nel tempo e nello spazio, senza contesto e senza schemi, un momento totalmente intimo, che solo alcuni film di Kubrick mi avevano fatto provare prima d'ora (e io adoro Kubrick, e di riferimenti a lui ce ne sono pure parecchi sparsi per la serie).
Per il finale della seconda, mi aspettavo il botto con l'attuazione della seconda fase, se non altro per amore di simmetria con la prima stagione. Ma va benissimo come è andata, evidentemente c'è molto di più dietro da scoprire. In definitiva, e a dispetto di quello che dice la gente (tanto per cambiare, ce l'ho sempre con la gente :asd:) questa seconda stagione di risposte ne ha date un bel po': il Tyrell sbucato fuori dal nulla non era una seconda allucinazione di Elliot, è lui in carne e ossa, durante l'ultimo loro incontro si sono accordati sui piani futuri e Mr Robot gli ha consegnato la pistola per prevenire un eventuale intralcio da parte di Elliot (cioè parliamone, è il massimo della scalata dei livelli di pensiero!); la fase due è stata spiegata ed è sempre stata nella mente di Elliot, il palazzo che crolla nel suo sogno (quel sogno con tutti riuniti ha fatto malissimo :crie:) è la sede della E Corp da distruggere; quel genio del male di Joanna (a me la corneliussen fa impressione invece XD) non ha intrapreso una relazione con uno squattrinato qualunque, gli serviva per incastrare Scott, e si è fatta adirittura picchiare da lui apposta per attuare il piano. Gesù XD Rimangono da scoprire gli interessi precisi della Dark Army e il lavaggio del cervello di Angela (ma quanto è inquietante Angela dopo il lavaggio del cervello? :smoke:).

Spero anche io con tutto il cuore che non lo portino troppo per le lunghe spillando audience, mi metterei a lutto ad oltranza. Però ti dirò una cosa: l'altro giorno parlavo con Dan di Lost, dicendo che l'ho odiato perché era iniziato bene ma ha poi avuto un enorme caduta di qualità (opinione mia ovviamente). Dan mi diceva di essersi goduto comunque il viaggio, quindi continua ad amarlo; io gli ho risposto che ho un disturbo ossessivo compulsivo per le conclusioni (XD), per cui automaticamente odio tutto ciò che finisce in rovina. Però ora ritorno a rifletterci e penso che con Mr Robot farei una notevolissima eccezione: sto amando talmente tanto il viaggio (ed è così insolito questo per me), che continuerò ad amarlo anche in caso di caduta.

Per ora mi fermo, che sto scrivendo da uno'ora e mi è venuto un papiro :asd: Passo parola :D

Edited by DonnaGnao - 11/11/2016, 01:47
 
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view post Posted on 16/11/2016, 05:33     +1   +1   -1
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Guarnigione

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tante cose da dire e così poco tempo (semicit)

quindi intanto dico solo che il discorso del "viaggio" è sicuro e sacrosanto e non solo per mr. robot, un eventuale calo o addirittura un impoverimento delle tematiche non causerebbe una svalutazione di queste prime due, però se chiude in bellezza potrei stare con gli occhi a cuori per due settimane :D

precisazione sul logo: l ho scoperto l altro giorno non ci avevo minimamente fatto caso

CJUC7WtWsAAxTGP

ma tu dimme, be, mi piace ancora di piu
 
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view post Posted on 21/11/2016, 16:26     +1   +1   -1

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Noooo va be'! :lol: mi faranno impazzire

Io invece l'altra volta davo un'occhiata a questi, non so se li hai visti:

www.italiansubs.net/forum/mr-robot/...ndizi-nascosti/

ogni codice e indirizzo che si vede nella serie corrisponde a qualcosa che hanno creato davvero. Un po' come il sito Save Walter White per breaking bad. Sanno come stuzzicare i fan i maledetti :D
 
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Rabi Loew
view post Posted on 4/12/2016, 21:25     +2   +1   -1




CITAZIONE
io non ho visto Rami Malek in altri ruoli precedenti

ma come XD

jpg


SPOILER SECONDA SERIE
Mi limito a sparare due o tre bischerate su cosa mi è piaciuto, anche perché le cose che avrei potuto dire a livello più tecnico o interpretativo le avete già dette…
Allora la prima cosa che ho da dire è quanto ho amato l'agente Dom Di Pierro :wub: è stata una sorpresa stupenda, proprio non mi aspettavo… per le stesse cose che ha detto Donna: la solitudine, la forza, l'intelligenza… e sì, concordo, la scena del dialogo con la smarth-house senza dubbio una delle scene migliori artisticamente e senza dubbio quella che mi ha coinvolto di più emotivamente. Altra scena veramente stra (sempre nello stesso episodio) il trip assurdo di Angela quando viene prelevata da Witherose: la scena del pesce e della bambina… mamma mia, lì sembrava più di essere in BlackMirror che in MrRobot, ma vabbè XD
A livello registico invece la scena migliore assolutamente la sparatoria dove muore Cisco… con la camera ferma, mamma mia.
Sugli auto-inganni di Elliot qui secondo me hanno superato davvero se stessi: nella prima serie, come avete detto, era scontato ma gestito benissimo… qui io sono stato tutto il tempo a chiedermi “è scontato o no? Vogliono rifregarmi o no? E in cosa di preciso mi stanno fregando? Cosa è vero e cosa no?” ed infatti alla fine mi hanno infinocchiato :asd: impossibile prevedere che fosse in carcere e che fosse TUTTO un trip… figo :sisi:
Idem per Tyrell… quando compare alla fine ero nel panico esattamente come Elliot!! E' davvero qui o no? E' vivo o un'altro mr robot immaginario?

CITAZIONE
quel genio del male di Joanna (a me la corneliussen fa impressione invece XD) non ha intrapreso una relazione con uno squattrinato qualunque, gli serviva per incastrare Scott

anche scoprire questo è stato altrettanto bello :asd:

(e comunque sì, anche a me fa impressione :um: è troppo bella che mi sembra di plastica… preferisco di gran lunga Darlene :sisi: anche se ormai ho il mio nuovo amore Dom :wub: sempre avuto un debole per le rosse )



CITAZIONE (Gentz @ 8/11/2016, 20:14) 

ma che figata devastante

edit: e anche la colonna sonora è devastante

Video
 
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view post Posted on 5/12/2016, 02:36     +1   -1

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Evvai Rabi eccoti qua! :D :flower:

Che bello, un altro fan di Dom :wub:
Concordo su tutto. La telecamera fissa sulla sparatoria... mamma mia. Bello il paragone con Black Mirror, l'effetto è stato proprio quello. Come ho già detto, ho amato tutto in quella puntata.
Le colonne sonore... le tengo salvate ovunque ormai.

Oddio Rami in Una notte al museo? XD Non l'ho mai visto il film, solo qualche scena qua e là. Ora mi cerco qualche scena col faraone XD
 
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view post Posted on 5/12/2016, 11:25     +2   +1   -1
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Ho saltato tutti i vostri messaggi per evitare spoiler :asd: . In ogni caso, l'ho appena incominciata e mi sta piacendo. Appena finite le prime due stagioni vi farò sapere cosa ne penso :)
 
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view post Posted on 7/12/2017, 18:28     +1   +1   -1

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E' il momento di riprendere questo topic.
Abbiamo lasciato in sospeso millemilla discorsi, causa impegni quotidiani. Ora che stanno trasmettendo la terza stagione, mi sono rimboccata le maniche e ho ritagliato un po' di tempo. In realtà volevo iniziare a commentare da quando è uscito il primo episodio, e invece ora esce anche il 9, evvabbè ._.

Commentando questa stagione fin dove è arrivata, cercherò di approfondire anche quelle tematiche generali che non avevo più scritto qui. Scusate l'immenso papiro che seguirà, leggete se vi aggrada, io vi ho avvisato. Brace yourself.

Ovviamente SPOILER TERZA STAGIONE.



Dal punto di vista puramente tecnico, Mr. Robot rimane una meraviglia, una delle migliori al momento. C’è una forza cinematografica nell’impostazione delle scene, dei dialoghi, dei personalissimi titoli di testa, qualcosa che restituisce emozioni, un mood narrativo distintivo. Per non parlare delle tante citazioni o omaggi ai più disparati film e generi, e i puntuali rimandi e giochi di parole col gergo informatico, che Elliot ci spiega in prima persona e che ritroviamo nei titoli di ogni episodio.

Se la prima stagione aveva mostrato un pugno di idealisti sbandati che voleva "fottere la società", seguendo la falsariga del remake thriller di Fight Club, la seconda stagione aveva nettamente diviso le strade dei personaggi e l’opinione del pubblico, aprendo molte direzioni e sottotrame complesse o criptiche, e rinunciando quindi a quel po’ di linearità che la prima stagione aveva mantenuto. In una serie che ha fatto del non detto il suo punto forte, tutto ciò che potevamo fare era affidarci al puro godimento del momento, come un atto di fede. Ed ecco che questa terza stagione ora arriva come una rivelazione: tira tutte le fila, riporta le strade dei personaggi a convergere, e porta nuove consapevolezze, che non avrebbero avuto un così ricco significato senza quel percorso tortuoso e frammentato.

Basta un attacco anche molto semplice, come quello di un certo Irving (all’inizio quasi non riconoscevo Bobby Cannavale!) che chiede perché non può avere un milkshake in omaggio, per rientrare in contatto con una forma di racconto che vince grazie alla forza delle parole e alla messa in scena.


"You never try to look away"
Elliot riprende coscienza, e da questo momento in avanti si tratta di considerare le conseguenze della sua rivoluzione.
Due momenti topici. Partiamo dalla definitiva scissione tra Elliot e Mr Robot, che finora era stato mostrato solo nel comunicare in modo diretto con Elliot, per il resto erano lasciati sotto gli occhi di Elliot e dello spettatore soltanto gli effetti e le conseguenze di piani e trame messe precedentemente in atto, percorrendo una ricostruzione all'indietro. Adesso invece possiamo guardare con i nostri occhi Mr Robot agire al momento attuale, interagire con tutti gli altri personaggi al di fuori di Elliot, e inevitabilmente si rimane affascinati dal carisma magnetico di Christian Slater. La costruzione visiva degli stati mentali di Elliot e del suo flusso di coscienza è sempre stata uno dei punti forti della serie.
Secondo momento topico, il monologo in cui contempla le conseguenze dell'attentato. Viene ripreso il discorso con cui inizia la prima stagione, di una rivoluzione che appare necessaria per cambiare il sistema: ora appare chiaro di come questa rivoluzione sia stata quasi organizzata dal sistema stesso, l’illusione del cambiamento che invece nasconde il conservatorismo più netto (omaggio alla storica scena de La 25° ora di Spike Lee). Ovvio riferimento anche a Trump, ormai le sue apparizioni nelle serie tv del 2017 non si contano nemmeno più, ma credo che se c’è una serie in cui abbia un senso riflettere sulla nuova presidenza americana, è proprio questa.
Tutto questo in una surreale e intima atmosfera di blackout, accompagnata da una colonna sonora sempre curatissima, che concilia la riflessione e il mea culpa. Dopodiché torna la luce, e qualcosa s'ha da fare.


Undo
Ecco quindi che Elliot deve tornare alle origini per "disfare" su ciò che egli stesso ha contribuito a scatenare, in cerca di redenzione dalle azioni compiute da e con Mr Robot. La nuova e diversa attitudine nei confronti dell’azienda passa in primo luogo attraverso il ripensamento del nome del nemico: non più Evil, ma semplicemente E, come sempre sarebbe dovuto essere, senza classificare aprioristicamente il proprio giudizio sulle strutture come "buone" o "cattive".

Nonostante questa nuova consapevolezza sui suoi obiettivi, su ciò che lo circonda, così come della sua schizofrenia, deciso a limitare i danni, Elliot soffre ancora di solitudine, e immancabilmente riflette sull’incomunicabilità, visivamente rappresentata con l’identificazione delle persone in emoticon. Nemmeno la psicanalisi sembra sortire effetti positivi. Bellissimo lo scambio di battute tra Mr Robot e la psicanalista, grazie a un Christian Slater che tiene incollato lo spettatore allo schermo come una calamita. Tutto questo per tornare alla vecchia irrisolta questione, il leitmotiv della serie: quanto si è liberi e quanto si è manipolati?

Intanto Joanna riesce a scagionare Tyrell dalle accuse, e inaspettatamente paga il prezzo più alto. In un mondo dominato dalla tecnologia, nella quale tutto è programmato senza possibilità di errore, è proprio la variabile umana a fare la differenza, qualcosa che nemmeno la calcolatrice Joanna avrebbe potuto prevedere. Bella la regia della scena, che riesce sempre a gestire i momenti più decisivi nel modo meno scontato, culminando qui in un’inquadratura che non passa inosservata.


Legacy
Alla luce della morte di Joanna, il terzo episodio elimina Elliot dall’equazione e ci trasporta indietro nel tempo, per coprire una falla della memoria della serie: Tyrell, il suo ruolo, i suoi scopi.
Come sempre Esmail sa tenere alta la tensione e l’attenzione dello spettatore, nonostante poco accada sotto i suoi occhi: Tyrell è rimasto per tutto il tempo in una casa tra i boschi a lavorare alla fase due (e tagliare legna).
Ma, come sempre, dietro le apparenze si nasconde molto di più.

Conosciamo una diversa incarnazione del personaggio, che ha poco da invidiare a Elliot quanto a personalità da mettere in campo. Primo, finalmente viene chiarita la natura del rapporto fra i due: è il frutto di un "atto di Dio" sotto forma di pistola inceppata. Secondo (e le due cose sono collegate), gli viene concesso un meritato minutaggio per concedergli un approfondimento ormai necessario, dopo esser stato quasi sempre strumento narrativo.
Il primo punto si fa perfettamente carico del Tyrell che finora conoscevamo: il visionario ambizioso con sfondo biblico. "Il potere appartiene a chi se lo prende", ma non solo: a volte si è prescelti, e cosa meglio di un segno divino per dargli prova del suo essere speciale. "Noi siamo come dei". E tanto basta per imbarcarsi in una rivoluzione, ancor meglio se ai danni della società che lo aveva rifiutato; tanto basta perfino per quel fatidico "I love you" (con annesse le immancabili diatribe tra i fan). Se tutto ciò vi risulta esagerato o affrettato da parte di Wellick, tenete conto che probabilmente lui e Mr Robot hanno avuto altri trascorsi che ancora non conosciamo, addirittura prima del pilot della serie... si ricordi il saluto caloroso fatto ad Elliot nel primo episodio, come se già si conoscessero, e l’incontro in auto in cui hanno uno scambio di battute.
Con il secondo punto, poi, ci viene mostrato anche un Tyrell diverso. Più a contatto con le cose semplici, meno macchinoso, alla ricerca di sé, un uomo che vorrebbe solo abbracciare il figlio e invece deve accontentarsi di guardarlo sullo schermo del pc. Sempre “ordinario" nella sua "straordinarietà".

Questo episodio è stata un'altra finestra che dava su un'angolazione diversa della casa, e un'altra meravigliosa contaminazione di generi. Esmail riesce sempre a passare da un genere all'altro, da ambienti e situazioni surreali ad ambienti "bucolici", con una disinvoltura degna dei grandi maestri. E senza rinunciare al consueto citazionismo cinematografico nei titoli di testa, stavolta in omaggio a Shining. Tra l'altro "Fukan Hotel" pare si traduca proprio con "Overlook Hotel".


"Where am I?"
In un groviglio di tradimenti e aspettative deluse, le alleanze vacillano in un mondo senza equilibrio, in crisi per la diffusione della moneta virtuale e la svalutazione del dollaro. La Fase 2 non si è affatto interrotta; come una Penelope al contrario, Mr. Robot tesse di notte e Elliot disfa di giorno; il tentativo di Elliot di mettere ordine nella propria vita ed emendarsi dagli errori del passato sta cadendo nel vuoto. Le persone intorno al protagonista sono stampelle emotive o traditori silenziosi, e in tutti i casi Elliot è suo malgrado uno strumento; la scena in cui si risveglia e viene rimesso a dormire da Angela è grave più per ciò che rappresenta, che per ciò che accade. Chi è che vuole sinceramente salvare Elliot? Fino a poco fa, c'era Darlene.


"Everything means nothing to me"
Un ritratto sconfortante viene fatto di Darlene. Forte e decisa nella prima stagione, crolla ora sotto il peso di ideali mancati, compagni morti e alleati che si trasformano in traditori. Adesso depone l’ultimo ricordo di lei e il fratello sulla mensola, e dichiara la resa, sulle note di "Everything means nothing to me" di Elliot Smith.
Elliot Smith, morto suicida a 34 anni, lasciò questo brano come testamento e testimonianza di un punto d’arrivo della sua vita, in cui "ogni cosa non significa nulla per me". In questa canzone morì davvero Elliot Smith, e su questa canzone Darlene depone la foto di un passato che non tornerà più, il lascito di chi prende atto che ormai ogni cosa non significa più nulla.
Per un momento Sam Esmail decide di abbandonare i contorti grovigli della mente di Elliot, e si ferma a osservare con partecipazione il dramma della quotidianità. Darlene ha ammesso, nel secondo episodio, che non desiderava altro che ricongiungersi col fratello, stabilire con lui un rapporto familiare. E anche Elliot nel corso delle stagioni ha immaginato più volte un mondo fatto di semplice normalità; in quella realtà c’era l’amore paterno, la vicinanza della sorella, il sentimento sincero e semplice per Angela. I due fratelli questa normalità non l’hanno mai avuta, è stata strappata loro da piccoli e non hanno più potuto riconquistarla, persi nelle loro nevrosi e nei traumi irrisolti del passato. Perfino quel ricordo felice di condivisione familiare – il pupazzo di neve realizzato con le sembianze di Kevin McAllister – è intaccato dal drammatico episodio della violenza subita da Elliot a opera del padre. Non potrà mai concretizzarsi quella visione, questo quarto episodio lo chiarisce più che mai.
In più Darlene ha perso anche l’altra persona con cui avrebbe voluto vivere un futuro normale, Cisco. Tutto ciò che le rimane è la solitudine.
La stessa solitudine di Elliot. Ma è anche l’isolamento ideologico di Mr. Robot, rinnegato perfino da chi, come Tyrell, lo aveva considerato un dio. E la solitudine di Tyrell, che infine ha perso l'unica cosa che gli era rimasta, e Esmail non gli concede nemmeno l'eco delle sue urla nella stanza degli interrogatori dell'FBI.


Runtime error
Un episodio intero raccontato tramite la tecnica del pianosequenza (non un’unica ripresa ininterrotta, ovviamente). Tecnica che se fatta come esercizio di stile lascia il tempo che trova, mentre se usata per un preciso scopo ha un enorme fascino, già al cinema e ancor più in tv, in cui è rara (l’unico esempio che io ricordi è nell'episodio 1x04 di True Detective). Una puntata in cui il tempo della storia e il tempo del racconto coincidono, per narrare un momento cruciale della fase 2, l’assalto alla sede della E Corp (che è un diversivo), l’entrata in scena di Angela che porta a termine la missione, dovendo tuttavia rinunciare a qualcosa, e Elliot che finalmente capisce di essere stato manipolato. "E’ un gioco a somma zero, accettane le conseguenze."

Tecnicamente l’episodio è strabiliante. Tra interni ed esterni, dal piano terra ai piani più alti del grattacielo, movimenti di macchina e acrobazie registiche, prospettive impossibili oltrepassando mura, finestre, folle urlanti; una presa d’acciaio sui rumori e musiche in scena, la musica d'accompagnamento di Philip Glass, un fischio nelle orecchie che toglie riferimenti. Cambiando punto di vista dei personaggi, il punto di vista della camera (che è anche il nostro) diventa l’oggetto irrinunciabile che dona concretezza ai pensieri di Elliot. Se in genere il referente ideale degli sfoghi di Elliot siamo noi spettatori, Esmail qui innalza l’obiettivo della camera a osservatore onnipotente, e ci rende partecipi del viaggio.

Parlando di Mr Robot, mi capita spesso di ritrovare congruenze con True Detective o altre serie TV autoriali, quelle che rompono le regole e ci costringono a guardare dove di solito non si guarda, che mettono in discussione un'educazione visiva sì piacevole ma che ci disabitua a ciò che è non allineato, disturbante, scomodo, come Twin Peaks o Black Mirror. Infatti è come guardarci allo specchio: riconosciamo quel mondo come il nostro (nel caso di Mr Robot, con tutti i riferimenti pop e politici al posto giusto), ma ci appare come rovesciato, distopico, e a tratti ci sembra proprio quella l'immagine più corrispondente al nostro mondo.


The Dark Side of the Moon
Parallelamente, Mr Robot riesce anche a distinguersi dalle grandi produzioni che stanno popolando il panorama televisivo. Mentre è in voga la scelta narrativa di costruire una serie come se fosse un lunghissimo film, Mr Robot si spinge verso la frontiera anche su questo: trova il modo di attribuire un senso alla ripartizione settimanale dello show. Ogni puntata ha i sui personali ritmi, giochi e atmosfere funzionali agli eventi o ai personaggi o ai significati che la puntata vuole veicolare. Così è stato per il terzo episodio, e così è per il sesto.
La 3x06 gioca proprio su un nettissimo contrasto con la precedente (nonostante sia ad essa legata a doppio filo, due facce della stessa luna). Dopo il long take della precedente, su quella stessa ambientazione (la sede della E-corp) predomina ora uno strettissimo montaggio su tanti ambienti e tante storyline, ora la narrazione è frammentata a causa dei blackout temporali della mente di Elliot, in un tira e molla con Mr Robot, al quale stavolta noi spettatori non abbiamo accesso. Sia visivamente che uditivamente, la realtà è investita dall’interferenza.

E' in questo punto della storia che tutti i personaggi della serie finalmente iniziano a convergere, e lo fanno a coppie e per antitesi, proprio come gli episodi 5 e 6. Elliot e Mr Robot, Elliot e Angela, Angela e Darlene... Tutto diventa relativo e ogni elemento assume due volti.
In particolare Elliot e il suo alter ego. Se è vero che, come dice Elliot stesso, "qualsiasi cosa lui faccia: non sono io", è altrettanto vero che "c’è qualcosa dentro di me che non mi permette di rinunciare a ciò che abbiamo iniziato". Non si può scindere Mr. Robot da Elliot, l’uno non esiste senza l’altro, il lato oscuro della luna. Non c’è contraddittorietà nel volere e non volere l’attacco hacker finale, la volontà dell’Es di vedere affermato sé stesso e il suo piano: farsi Dio (lo stesso potere di cui si è invaghito Tyrell, già compromesso nella sua megalomania).
Ora, nel sesto episodio, per la prima volta avviano una collaborazione costruttiva. Collaborazione che sembra portare buoni frutti, una vittoria, la tensione di tutto l’episodio cala... Per poi scoprire la devastante verità: centinaia di vittime e Mr Robot manipolato come Elliot. "E ora? Sarò sempre in un limbo senza sapere da che lato [side, nell'originale inglese] sono davvero? E Mr. Robot? Ora capisce che Tyrell e la Dark Army hanno strumentalizzato la sua presunta rivoluzione? Ha qualche altra battaglia da combattere? E se sì, contro chi combatterà? Contro di loro o contro di me?". Ecco che Mr. Robot diventa anche la rassegnazione di Elliot: rabbia, frustrazione e vendetta, crollati rivelando una natura altrettanto fragile. Adirato, girovaga in cerca di un riconoscimento pretendendo quasi i meriti dell'attentato, prima dalla psicologa, poi da Irving. Del resto il riconoscimento è l’unico strumento che può rendere vero un alter ego inventato.

Speculare l'antitesi tra Elliot e Angela. Questi due personaggi sono sempre stati uno la nemesi dell’altra, ed è interessante notare come in questa stagione si siano scambiati diametralmente i ruoli, rimanendo sempre agli antipodi. Entrambi sono personaggi sostanzialmente soli e con una scarsa capacità di comunicazione, ma lo sono in maniera completamente diversa. Nella prima stagione, Elliot soffre una solitudine totale, si approccia al mondo solo da dietro uno schermo, "hackera" le persone, si considera ai margini della società sia idealmente sia lavorativamente, e vuole operare un cambiamento radicale dall'esterno; Angela invece, pur sentendosi sola, è una persona circondata da persone, con un lavoro relativamente rispettabile (anche se nessuno sembra intenzionato a rispettarla), e il cambiamento spera di ottenerlo lavorando dall'interno. Ora invece i ruoli si ribaltano: Elliot ripudia Mr Robot e decide di operare costruttivamente dall'interno, mentre Angela è stata conquistata / ingannata da Whiterose.


"Nothing can stop this shindings"
Il confronto tanto atteso tra Price e Whiterose si risolve in uno sfoggio di forza e potere da parte della seconda, contribuendo a declinare ancora meglio il suo personaggio: ha strumentalizzato la fase 2 ideata da Mr Robot e fortemente voluta da Tyrell, semplicemente per vendetta verso Price. Quel "perché ho dovuto chiedertelo due volte" potrà sembrare un po' debole come motivazione (e nulla esclude che questa spiegazione sia in realtà solo parziale). Ma la riflessione che ne deriva è di grande impatto: il potere viene esercitato indipendentemente dalla solidità delle proprie motivazioni, il disordine viene incitato solo da chi vuole un certo tipo di ordine, e il party sullo yacht non si fermerà mai. E' Irving a dirlo, il nuovo strumento narrativo di questa stagione, una sorta di Mr Wolf coeniano (interpretato splendidamente da Bobby Cannavale, che in quanto a carisma regge il confronto con i protagonisti della serie) inviato per transitare da Whiterose agli altri personaggi, e sistemare le conseguenze dell’incontro/scontro tra Tyrell e Elliot. In questo momento d'arresto della serie, Irving si fa portatore di una riflessione universale, come quel Tancredi de Il Gattopardo: "se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi". Come Tancredi, Irving porta con sé la consapevolezza del fallimento esistenziale e sociale del nostro mondo, lo accetta e in esso prospera. Nella prima stagione, uno dei monologhi di Elliot che più ho amato è:
"Tutti i giorni cambiamo il mondo, ma perché il cambiamento sia significativo ci vuole più tempo di quanto ne abbiamo. Non accade mai niente in una sola volta. E’ lento, metodico, estenuante".
Ora di quella idea di cambiamento sembra rimanere solo la frustrazione del fallimento.

Tutti gli attori in gioco cadono nella stessa trappola: Mr Robot, Darlene, Tyrell, Dom, perfino il superiore di Dom e perfino Price. Whiterose guarda tutti dall'alto, perseguendo sempre lo stesso gioco: costruire una minaccia apparente e una soluzione apparente, indirizzando chi di dovere verso l’una o l’altra posizione. Ognuno di loro ha interpretato per un po' la figura che agiva nell'ombra con la sicurezza di avere un quadro completo della vicenda, solo per essere poi sorpassati da un predatore più grande. Ne escono fuori personaggi estremamente fragili, incompiuti e senza controllo. La società continua ad essere controllata da pochi potenti, e gli strumenti informatici semplicemente ci illudono di poter fare la differenza.

A farne le spese sono le pedine più piccole. La vicenda di Trenton e Mobley ha un valore che va oltre il vicolo cieco che rappresenta per la trama e per le indagini di Dom. Ogni persona si fa oggetto, strumento la cui sopravvivenza è determinata dalla sua funzionalità alle sfere di potere. Se Elliot è ancora in vita perché Whiterose ha visto in lui il mezzo per completare il suo piano, Mobley e Trenton non servono più a nulla da vivi.

In questa vicenda viene sapientemente inserito l'elemento di disturbo: Leon. Il punto di vista più smaliziato e grottesco, molto vicino ai toni di Breaking Bad e quindi, di riflesso, ai Coen. L’attacco dei titoli di testa con la sigla di Supercar è non solo geniale, come in ogni episodio della serie, ma offre anche un collegamento al tema della doppia identità, con l’analogia dell’alleanza tra un uomo e un’intelligenza artificiale, KITT, la quale non è certo paragonabile all'alter ego di Elliot, ma entrambi rappresentano una controparte sui generis che contribuisce alla lotta contro il crimine.


"Shh, the movie’s about to start"
Giunti nel vivo del dramma di Elliot, l’episodio 8 ci mostra il flashback in cui, tra senso di colpa e rifiuto nei confronti di suo padre, l’alter ego Mr Robot ha iniziato a costruirsi il proprio spazio. Lo stacco della sigla dei titoli di testa, metanarrativo come sempre, introduce visivamente il formato cinematografico, che verrà mantenuto per tutto l’episodio.

E' un Elliot profondamente umano il protagonista assoluto. Paura e sfiducia hanno fatto breccia nella sua corazza, e la misura pare colma. Elliot ha sempre cercato di porsi in modo molto analitico rispetto al mondo che lo circonda, e questo è stato sempre il suo punto di forza e il suo limite maggiore: ragionare tanto, costruire e decostruire il mondo in continuazione per farlo combaciare con il proprio grado di aspettative e/o sopportazione. Ora il mondo non riesce più a comprenderlo, non riesce più a conviverci. E la colpa è in parte sua. Ecco quindi che ragiona sulla cancellazione di ciò che è scomodo. Cioè la propria vita, o almeno la coscienza di essa.

Ma non prima di aver reso omaggio ai compagni caduti, alcuni incompresi e dimenticati. E così Mohammed, fratellino di Trenton, lo segue e lo spinge ad occuparsi di lui. Tutto ciò che vediamo viene quindi inquadrato in una visione più simbolica, come è tipico della serie: Mohammed in fondo è una proiezione del sé più profondo e fanciullesco di Elliot, quello rimasto incagliato nel flashback di inizio episodio.

E’ in un cinema nel quale proiettano Ritorno al futuro, che Elliot ritorna a quei fantasmi del passato. Esmail mette da parte complotti e codici e invita lo spettatore a guardarsi alle spalle, a fronteggiare i propri demoni. Un silenzio imperante accompagna Elliot, rotto qua e là da una ricercata soundtrack che concilia l’intimismo della puntata.

L'abilità sta tutta nell'enfatizzare il cammino che Elliot vuole intraprendere per suicidarsi, ma inconsapevolmente quella che raccoglie lungo il tragitto è speranza e coraggio per andare avanti. Il percorso culmina nel totale sblocco emotivo di Elliot, che attendevamo ormai da tempo: finalmente si abbandona a lacrime liberatorie. L'apatico Elliot bambino che si allontana senza batter ciglio dal padre svenuto a terra, lascia il posto all'uomo che si libera di tutto il dolore che per troppo tempo ha accumulato dentro di sé e che ha fatto emergere la rabbia di Mr. Robot. Piange, e ha una catarsi. E riceve un dolcissimo gesto di conforto e condivisione dal Mohammed, di una semplicità disarmante.


Back to the future?
Ritorna, in un confronto casuale tra fan di Ritorno al Futuro, il grande tema della stagione: la capacità di tornare indietro per rimediare ad un errore e cambiare il futuro. La tematica del tempo (e anche il suo utilizzo da un punto di vista tecnico) è sicuramente diventata uno dei protagonisti della serie. Per opera di Whiterose, Angela si è convinta di questa possibilità, convinzione che poggia su basi fortemente radicate nella sua psiche, attraverso la figura della madre. Tutta la stagione, e in parte anche la precedente, hanno "giocato" sulla possibilità di una deriva fantascientifica: i discorsi di Angela, le parole di Whiterose "io hackero il tempo", quell'enorme impianto mostrato nel primo episodio, o il fatto che l’attrice che interpreta Angela da bambina nell'episodio 6 era già apparsa nella 2x11 durante quel surreale interrogatorio kubrickiano.

MA, in questo ottavo episodio, arriva provvidenziale un commento da parte di un fan di Ritorno al Futuro, in quel cinema in cui la serie si sta risolvendo: il film, anche se con un’impostazione sci-fi, non parla di "viaggiare nel futuro per cambiare il passato per poi tornare in un presente alternativo", no, "è molto più semplice di così: il film parla di come un errore può cambiare il mondo". Esmail strizza l’occhio allo spettatore e contestualmente lancia un monito (e una rassicurazione) sulla sua serie: non è sulla possibile deriva sci-fi che dobbiamo focalizzare l’attenzione, dobbiamo invece ricordarci che Mr. Robot parla dell’uomo, degli errori che compie e del modo in cui prova a porvi rimedio. Tutti i suddetti dettagli possono facilmente trovare altre risposte, o ne hanno già trovate: Whiterose ha dichiarato esplicitamente di aver manipolato Angela, così come vengono indottrinati tutti i soldati della Dark Army attraverso il concetto dell' "abnegazione", in pieno spirito terroristico.

A sancire ancora di più il discorso, questo ottavo episodio si conclude tornando proprio al demone di Angela: non si può cambiare il passato. Angela questo non può sopportarlo, non da sola: ecco quindi un bellissimo momento nel quale Elliot, dopo aver salvato sé stesso, cerca di salvare anche l’amica. E lo fa semplicemente parlandole attraverso una porta, in un fluire di emozioni che permeano le pareti, dicendole che tutto andrà bene finché si è insieme e si desidera ancora vivere. Non quel "staranno tutti bene" che Angela ripeteva ossessivamente nell'episodio precedente, ma semplicemente "andrà tutto bene".

Se è vero che non si può cambiare il passato, e anche vero che, come dicevano in Lost, "l’universo trova sempre il modo di correggere la propria rotta": ecco quindi che ricompare la giacca di Mr Robot di cui Elliot si era disfatto. Elliot non è solo Elliot: è anche Mr. Robot. Questo bipolarismo è parte integrante della sua personalità. Non se ne andrà mai, "non vuole andarsene perché in fondo lo volevo io, mi è piaciuto". Bruciare la giacca di Mr. Robot non risolve nulla: serve riconciliazione con quel padre alter ego.

Parallelamente, ecco che arriva un'isperata mail da parte di Trenton. Non è un plot twist, Trenton lo aveva anticipato nell'episodio precedente. E' invece qualcosa di molto più importante, un manifesto: il cambiamento è possibile. In uno degli episodi più intimistici della serie, Esmail fornisce una risposta alternativa alla visione di Irving di qualche settimana fa. Anche Elliot inizialmente pensa sia "la fine del mondo", ma come afferma Welles nel programma radiofonico La Guerra dei Mondi riprodotto dal camioncino che arriva in aiuto di Elliot: "le cose vanno a rotoli per un po’, ma alla fine gli esseri umani perseverano". Esmail ridà peso al manifesto espressivo della prima stagione, proprio a quel monologo citato prima: "perché il cambiamento sia significativo, ci vuole più tempo di quanto ne abbiamo"; ritorna alla speranza dell'undo di inizio stagione, dall' "Everything means nothing to me" dell’episodio 4 all' "Everything will be all right" che accompagna il finale di questo (il brano è "In Time", dalla colonna sonora di Bill & Ted’s Excellent Adventure).

Ancora una volta, un episodio fuori dagli schemi tipici. Un’altra perla che si aggiunge alle precedenti.



In attesa delle ultime due puntate, spero che qualcuno torni o venga a commentare :flower:

Edited by DonnaGnao - 7/12/2017, 20:03
 
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