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| Buonasera(notte) gente  Visto che oggi ho espresso le mie considerazioni nel topic delle ships, ci tenevo a condividere con voi questa flashfic, che riassume in appena 500 parole quello che penso della mia coppia preferita, la Reiner x Bertolt  E niente, ve la lascio nello spoiler qui sotto, oppure, se preferite, potete leggerla sul sito. Come al solito, la storie è spoiler per chi ha visto solo l'anime e fa riferimento a queste due pagine del manga: Buon Angst  Humble Heroes
“Una volta tornati a casa, di’ ad Annie quello che provi.”
“Dirle… dirle cosa?!”
Andiamo, Bertolt: dopo tutto quello che abbiamo passato insieme; dopo le notti trascorse a stringerci l’un l’altro, a consumare la paura nel calore dei nostri corpi; dopo tutti i chilometri di strada mano nella mano, per timore di perdere l’unica certezza in questa vita infame, vuoi davvero farmi credere che io non abbia capito niente di te? Vuoi davvero mentire a me?
“Chissenefrega, no?”
Anche se Annie dovesse ripudiarti, anche se dovesse provare ribrezzo nel vedere come il tuo corpo reagisce alla tua confessione, bagnandoti il volto come sta succedendo adesso: tanto, morireste comunque entro breve, no?
“Siete entrambi degli assassini a cui rimane poco da vivere, chi altro se non uno di noi potrebbe capire la situazione in cui ci troviamo?”
La risposta ce l’hai davanti, Bertolt. Non riesco davvero a guardarti mentre mi nascondo dietro le mie stesse parole. Hai ragione, è difficile dichiararsi alla persona amata, soprattutto quando si ha la certezza di non essere ricambiati. Non importa quanto la vita sia breve, Bertolt: non voglio morire sapendo che non mi ami, ma non voglio neanche che tu muoia senza sapere quanto io ho amato te.
È così frustrante. Ho poco tempo per scrivere il finale di questa storia. Mi sento come il protagonista di uno di quei racconti che leggevi ad alta voce prima di coricarci la sera: mi sento un eroe che dopo aver salvato la principessa di un regno sperduto riprende silente il suo viaggio, indegno per le sue umili origini di ricoprire una carica importante come quella di re.
Ma allora io, per tutta la vita, per cosa ho lottato? Per cosa sono diventato un assassino? Voglio davvero morire da umile eroe? E tu, Bertolt, lo vuoi?
Mi allontano, sperando che tu mi stia guardando; sperando che in fondo tu sappia già quello che invece io provo per te. Ti immagino accorgerti d’un tratto che il cuore ti batte forte, che il mio allontanamento ti faccia venire voglia di raggiungermi e di stringermi come quando eravamo bambini. Ti immagino piangere sulla mia spalla mentre le tue lunghe braccia mi avvolgono la schiena, e sussurrare al mio orecchio quello che provi davvero:
“Reiner… la persona più importante, per me, sei tu.”
E sento subito un groppo alla gola, io che non piango mai. Guardo malinconico verso l’orizzonte perché il tuo abbraccio non arriva, e con lui neanche le lacrime, né le parole che ho deciso per te. Se potessi veramente scrivere il finale di questa storia, non mi ritroverei a trattenere il pianto come sto facendo adesso; non mi ritroverei a cercare di distinguere nella visuale languida dei miei occhi un segnale di fumo che brutalmente sferza il cielo come i miei pensieri.
Il Corpo di Ricognizione. Arrivano sempre nel momento sbagliato, sempre per allontanarmi da te. Non riuscirò a piangere neanche questa volta.
Mi dispiace, Bertolt: il nostro finale, per adesso, rimane un finale aperto. |
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Mi è già stato fatto notare anche da altri che hanno letto la stessa storia .gif)
ma sono comunque felice che ti sia piciuta 
Grazie di averla letta! 
