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| A grande richiesta ( ) ecco un'altra delle mie opere, ispirata al capitolo 74 (non spoilerosi, alla larga da questo topic! ) Si tratta di una flashfic (appena 500 parole) incentrata su Armin e Reiner. Spero vi piaccia Potete leggerla nello spoiler qui sotto oppure a questo linkGrazie dell'ascolto No surrender
“Coraggio, Armin: se non te lo scoli tutto d'un fiato non sarai mai un vero uomo!” Gli occhi di Armin sono spalancati. Tutto del suo corpo, in quel momento, si ferma. Uno dei suoi uomini sta precipitando dalle Mura, ma la sua mente è persa nell'immagine di un Jean non ancora così intimo e di una notte buia e remota. Vorrebbe pensare ad altro, ma non ci riesce; ha perso ogni capacità di controllo sui propri pensieri. “Avanti Jean, lascialo stare.” È una voce profonda quella che segue, Armin la conosce bene: lo protegge e difende in ogni circostanza. Jean emette un lieve sospiro e, lentamente, demorde. Non ha eseguito un ordine, ma l'entusiasmo dello scherzo è svanito con il tono redarguente dell'altro compagno, quello che tutti considerano un fratello maggiore. Reiner è un esempio per tutti e un'aspirazione per tanti, il soldato modello che ognuno di loro ama e rispetta. Non ha nemici fra i cadetti dell'accademia, perché malgrado i lineamenti duri e lo sguardo rude, il suo tono è sempre calmo e i modi gentili. Non si sente più un fiato al tavolo delle reclute. Armin beve con calma dal suo calice e Jean si accascia sulla superficie legnosa, stanco per la lunga giornata. “Domani ci aspetta un vero massacro.” Jean si lamenta, perché è convinto che non ce la farà a superare quell'ennesima prova. Il silenzio riprende, ma non passa molto tempo prima che Reiner intervenga ancora, come suo solito, per motivare gli amici. “E questi sono solo gli allenamenti, Jean. Pensa a quando saremo dei veri soldati: allora non dovremo mai arrenderci di fronte a nessun obiettivo.” E da che Armin ricordasse, Reiner non si era mai, nemmeno una volta, arreso di fronte a niente. Armin deglutisce; i ricordi lo abbandonano e finalmente può riappropriarsi dei suoi movimenti. Manda giù una noce pesante di paura e dolore. Non prova nostalgia da molto tempo, eppure qualcosa dentro di lui si è mosso. Proprio adesso: proprio ora che ce l'ha davanti. Reiner è davvero apparso dall'interno delle Mura. È di schiena, ma la sua sagoma è inconfondibile. Ha un paio di spalle decisamente ampie per la sua giovane età, forse anche quella parte delle tante bugie. Alla luce del sole, i capelli biondi sfiorano il bianco come Armin non ha mai visto in nessun altro essere umano. Armin trema: adesso può vedere i suoi occhi. Adesso e soltanto adesso si ricorda che Reiner ha appena ucciso uno dei suoi uomini. Reiner ha appena ucciso uno dei suoi uomini, e lui ha pensato a tutt'altro. Si sente già morto, Armin. Trema come non succedeva da moltissimo tempo. Trema come nel periodo in cui Jean era il nemico e Reiner il salvatore. Si sente l'Armin di un tempo, e nel più sbagliato dei momenti. Poi, all'improvviso, finisce tutto quanto. Il Caporale si è gettato dalle Mura e ha colpito la preda. Armin è salvo, ma una domanda continua a rimbombare dentro di lui come un eco lontano:
“Mi avrebbe veramente ucciso?” Edited by Stratovella - 2/5/2016, 19:36
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