| CITAZIONE (Gentz @ 26/1/2016, 03:20) eeehii, bello un topic su death note (: io pero reegà vado controcorrente preferisco il finale dell'anime lo trovo molto piu intimo e a suo modo coerente con lo spirito dell'opera che prima di tutto è una rivalità tra due geni all'apparenzza agli antipodi ma di fatto uguali (la scenetta delle manette è emblematica) e animati da una fortissima ammirazione reciproca il finale del manga invece l'ho trovato un po' una burinata di oba e obata per mantenere il manga in clima "crack" ed evitare di fare i conti con una soluzione che sarebbe stata magari piu usuale ma anche piu difficile, per come la vedo io hanno scelto proprio la strada facilona e acchiappa consensi di quelli "ooh ma hai visto come finisce death note?! mica il solito lieto fineee questo si che è na bombaaaa"; e, sempre secondo me, portano over carachter ryuk e out of carachter light che fanno passare per matto spaccato fino alla fine cosa che non è e infatti araki l'ha inquadrato paradossalmente meglio con quella camminata di redenzione poi è vero nell'anime va perso quell'aspetto di critica sociale ma come ho detto sopra alla fine era un contorno il vero succo era il rapporto tra L e light e boh oba e obata non l'hanno considerato abbastanza st'aspetto nel finale Alla fine è una questione di gusti... Onestamente la camminata finale di Light a me non ha per niente trasmesso il senso della redenzione, anzi (se si fosse redento, avrebbe potuto benissimo rimanere li dov'era, tra le mani della polizia che aveva il compito di affidarlo ad un giusto processo). È sicuramente una bellissima scena, molto toccante, ma secondo me Light resta fedele ai suoi principi fino all'ultimo istante di vita e preferisco vederla in questo modo. Il pentimento finale è una stupidaggine alla Naruto che mi avrebbe fatto odiare l'opera della Ohba. Per quanto riguarda l'idea del "finale a bomba, più atipico", per me il risultato che si avvicina di più a questa definizione è proprio quello dell'anime. Schizzi di sangue a profusione e Light che con gli occhi rossi spiritati veramente sembra matto come un cavallo. Più pazzo nella versione animata che in quella cartacea. Le due scene che il finale dell'anime ha reso interessanti sono proprio la camminata che hai citato e Misa sospesa sul parapetto che, però, non si butta, facendoci comunque intuire chiaramente cosa accadrà senza eccessiva crudezza. Personalmente, ritengo il finale del manga più apprezzabile perché non punta al sensazionalismo becero. Light muore a terra, nello Yellow box, coperto del suo stesso sangue e dannatamente UMANO, proprio lui che aveva vissuto cercando di innalzarsi a dio onnipotente. Manca la visione di L che si materializza e per me è una gran cosa. Va bene il simbolismo e tutto, ma una cosa del genere per me smorza troppo la tensione ed è eccessivamente "bambinesca", pure con la luce soffusa che cala dal soffitto a mo di benedizione... No, mi trasmette una concezione troppo buonista e semplicistica. Io odio Light, ma il suo personaggio resta incredibilmente affascinante per la sua determinazione di ferro e la sua coerenza. Se la perdesse "santificandosi" in punto di morte non sarebbe diverso da tanta altra robaccia Shonen. Nelle ultime sequenze il manga propone non solo la risoluzione del caso Kira, ma anche una interessante riflessione su Near e possibili spunti per mettere in discussione persino il senso di giustizia di colui che dovrebbe incarnarla perché "vincitore" della partita. Il fatto poi che la riflessione, del tutto sensata, venga fuori pure dalla bocca di MATSUDA, la rende ancora più preziosa e particolare. Lo scorcio finale sui cultisti, da ultimo, è un vero tocco di classe, la dimostrazione che realisticamente il mondo era stato cambiato dalle mani di Light e per moltissime persone lui, a conti fatti, era davvero un dio. Né l'anime né il manga mi hanno dato la sensazione di concludersi con un delicato e refrigerante "lieto fine". In un manga del genere, un lieto fine non può esistere. Light perde e Near vince, in una lotta fra intelletti che è sempre stata il cardine di tutta l'opera, a prescindere dalle dissertazioni filosofiche che, tra l'altro, non costituivano neppure il movente primario degli autori. Sono i fan che, viste le tematiche, si sono barcamenati in elucubrazioni sulla morale schierandosi con L o con Kira ed esaltando entrambi a modelli di comportamento, senza considerare, o forse negando di vedere, che entrambi sono davvero pessimi esempi di esseri umani. Gli unici degni di stima e compassione nell'intera saga son Aizawa e la povera Sachico Yagami. Ovviamente ribadisco che sono tutte considerazioni basate sul gusto personale, però mi piacerebbe sapere cosa ne pensi:)
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