L'Attacco dei Giganti, il Forum italiano Ufficiale!

Better to have memorable art, even memorably bad art, and stand out.

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view post Posted on 17/8/2015, 14:21     +5   +1   -1




Non mi è sembrato di vedere questa infinita intervista tra quelle pubblicate, così ho pensato di metterla ^_^ Se non erro risale allo scorso Novembre!

L'originale può essere trovata qui: https://mangabrog.wordpress.com/2014/12/24...-and-stand-out/

NOTA 1: L'intervistatore, oltre che giornalista, è anche psicologo per questo alcune domande possono sembrare strane!

NOTA 2: Nel caso in cui non si capisse, Q sta per Question, mentre A sta per Answer! E qui e lì trovate qualche mia nota.

NOTA 3: E' una mia impressione o Isayama è incredibilmente vago? So che è consuetudine dei giapponesi non rispondere in modo diretto, ma... cavolo alcune risposte non centrano nulla con la domanda!!

NOTA 4: Non ho avuto modo di leggere l'originale in giapponese, ho trovato solo la versione tradotta in inglese, dove alcune frasi sono un po' sconnesse e confuse. Le ho tradotte alla meglio ma non posso negare che siano dei capolavori di insensatezza.


Q Piacere di conoscerti. Leggo l'Attacco dei Giganti fin dall'uscita del primo volume ma da allora è diventato talmente famoso che lo si può trovare persino nei supermercati. Ti senti sotto pressione nel saperlo?

A No, non credo.

Q La realtà dei fatti non ti ha ancora colpito?

A Mi sento come se la realtà si allontanasse sempre di più. Le persone mi dicono cose come "i tuoi sogni sono divenuti realtà", ma la verità è che da quando ho vinto il mio primo premio a diciannove anni la realtà si è allontanata sempre di più da me.

Q Non sognavi questo genere di successo prima di diventare a tutti gli effetti un mangaka?

A Sapevo che sarebbe stato incredibilmente difficile guadagnarsi da vivere disegnando manga, per cui a quei tempi il mio sogno era di riuscire perlomeno a guadagnare abbastanza per sfamarmi grazie al mio manga, andava bene anche se non fosse divenuto un grande successo, figurarsi se immaginavo che sarei diventato milionario!

Q Ho letto da precedenti interviste che non ti aspettavi che l'Attacco dei Giganti sarebbe diventato un manga popolare.

A Personalmente pensavo che fosse grandioso, ma in seguito ho realizzato che in molti debbano sentirsi così agli inizi e che io ero solo un altro ragazzino che sottovalutava la reale difficoltà di quest'industria.

Q Bisogna ammettere però che non è il genere di manga che ci si aspetta avere un tale successo di massa.

A Ero disgustato dai mangaka che si basavano unicamente su ricerche di marketing per scoprire quali temi sarebbero stati più popolari tra i lettori. Basandosi su quella roba non si può creare nulla di nuovo. Così, facendo leva sul mio desiderio di vedere qualcuno fare qualcosa di nuovo, ho deciso di provarci io stesso.

Q Sono certo che tu abbia preso spunto da manga, videogiochi e film, tuttavia l'Attacco dei Giganti approda come qualcosa di fresco, qualcosa che non sembra essere stato ispirato da nulla di ciò che l'ha preceduto. Quanto tempo fa hai avuto l'idea per l'Attacco dei Giganti?

A Come mi dicono i miei amici mangaka sulla quarantina, fino a non molto tempo fa i manga erano soliti avere ambientazioni post-apocalittiche e probabilmente sono stato influenzato da questi.

Q Nonostante ciò credo che l'idea delle mura e dell'universo che hai creato, sia unica nel suo genere.

A Tutto è cominciato con la mia idea per "L'attacco dei giganti" in un singolo capitolo, che mi è valsa il mio primissimo premio. Dopodiché non ci ho più pensato per un bel po', fino a quando avevo circa 22 o 23 anni, ossia quando il mio editor mi ha contattato chiedendomi di considerare l'idea di trasformare quel capitolo singolo in una serie a lungo termine. A quel punto ho trascorso circa sei mesi pensando a tutti i dettagli di quel mondo. Continuo tuttora a pensare che sia piuttosto superficiale se paragonato agli universi fantascientifici creati dai miei amici mangaka più anziani, anche se non ho mai letto Mu o simili. (nota: non sono sicura al 100% di quest'ultima frase)

Q Una parte di te in fondo desidera che il mondo venga distrutto?

A Qualcosa come "fanculo al mondo, che vada tutto all'inferno"? Sì, ammetto che un tempo la pensavo così più o meno, ad esempio immaginavo come sarebbe stato vivere in un mondo senza persone, come su "Io sono Leggenda". Ma credo che non sarebbe facile vivere senza la corrente elettrica e l'acqua corrente. (ride)

Q Quindi stai dicendo che fintantoché le infrastrutture funzionano, ti andrebbe anche bene?

A Penso che finché l'ambiente in cui vivo resta intatto allora riuscirò a cavarmela. Potrei anche facilmente fare la vita dell'eremita se d'un tratto i contatti col mondo esterno fossero interrotti.

Q Allora, ho letto che hai iniziato l'Attacco dei Giganti con la fine già prefissata.

A Il mio editor non aveva intenzione di dar inizio alla pubblicazione della serie a meno che non avessi già stabilito il finale della stessa.

Q Buichi Terasawa ha detto che ci sono due tipi di mangaka: quelli che non riescono a produrre un manga a meno che non abbiano già in mente l'intera struttura di esso, come lo stesso Terasawa e Hirohiko Araki, e altri che si limitano a creare i personaggi che poi lasciano evolvere come vogliono. Credi che gli editor di manga di questi giorni tendano a mantenersi saldamente alla struttura originale del manga man mano che viene disegnato?

A Ho lavorato sempre solo col mio attuale editor Shintaro Kawakubo, quandi sarei io stesso interessato a sapere come si comportano gli altri mangaka. Anche se, ripensandoci, non avevo ben in mente tutta la storia nel dettaglio quando ho cominciato.

Q Alcune persone sfruttano idee che avevano avuto prima ancora di diventare mangaka. Tu hai avuto qualche idea originale quand'eri a scuola?

A Mi è capitato di pensare a che genere di storia avrei realizzato se mai fossi diventato un mangaka un giorno, ma le idee che ho avuto in quel periodo non vengono in alcun modo utilizzate nel mio lavoro corrente. Inoltre tutti i blocchi di appunti che ho usato per fare brainstorming sono nascosti nella casa dei miei genitori (ride). Devo ammettere tuttavia che sono sempre stato incline a creare personaggi che si rafforzano grazie ad una trasformazione, il che potrebbe essere dovuto in parte ad un mio personale desiderio.

Q Sembra che tu sia un fan della serie Kamen Rider. Lo guardi spesso?

A Ad esser sincero non m'intendo molto di Tokusatsu (nota: sono un tipo di effetti speciali, specie quelli di film come Godzilla et similia); sono solo vagamente attratto da esso. In passato avevo alcuni tabù riguardanti il mio corpo/cose che non riuscivo ad accettare del mio aspetto, per questo ho sempre disegnato manga in cui gli eroi possono trasformarsi da prima ancora di essere pubblicato.

Q Con tabù intendi che eri diventato fin troppo autocosciente riguardo al tuo corpo, anziché sentirti a disagio per via di ciò che gli altri dicevano sul tuo conto? (nota: questa frase è contorta lo ammetto, ma nell'originale non è tanto meglio)

A Sì, penso sia così.

Q Generalmente questa sorta di problemi emerge nel periodo della scuola media, tanto che esiste la cosiddetta "sindrome dell'ottavo anno scolastico" (nota: chunibyo, in Italia corrisponde alla terza media, mentre in Giappone è il penultimo anno delle medie). Perché ritieni che il tuo corpo fosse un problema?

A Penso di essere "sbocciato" tardi sia fisicamente che mentalmente.

Q E per quanto riguarda il sesso opposto, che cosa ti preoccupava?

A Sono cresciuto in una zona rurale, per cui intorno a me c'erano sempre le stesse persone fin dai tempi dell'asilo e per questo mi faceva uno strano effetto vedere come d'un tratto tutti cominciassero ad avere appuntamenti alla scuola media. Era osceno ai miei occhi, dopotutto eravamo cresciuti come fratelli e sorelle.

Q Gli studenti non dovrebbero essere rimescolati alle medie?

A C'erano solamente due scuole elementari che andavano poi ad unirsi in un'unica scuola media e, in ogni anno, c'erano solo due sezioni con poco più di 40 studenti per ciascuna, e non era certo una bella situazione in cui ritrovarsi. Non era tanto la questione degli appuntamenti quanto la pressione del gruppo e la mentalità della scuola privata, che non riuscivo a gestire.

Q Quand'è che hai cominciato ad appassionarti a manga e videogiochi?

A Alle medie. Leggevo manga e guardavo anime, ma non ero a conoscenza del mondo degli otaku fino a quando non ho conosciuto un fanboy della sega, sempre alle medie.

Q Cos'è che ti attraeva di quel mondo?

A Mi piaceva soprattutto perché metteva la realtà da una parte. Mi affascinava l'idea che questo potesse essere un mondo creato da elettrodi impiantati nei nostri cervelli. Pensavo che sarei stato un ottima batteria per il Matrix.

Q C'è una scena su Matrix in cui si discute riguardo al fatto che le bistecche finte abbiano comunque un buon gusto. Ti andrebbe bene vivere senza essere mai in grado di mangiare una vera bistecca?

A Penso di essere il tipo di persona che si identifica di più con le illusioni e le fantasie.

Q Quand'eri alle medie, la realtà era per te dolorosa?

A Sì, odiavo sentirmi così patetico. Lo potete vedere anche nel mio manga questo aspetto, se si dovesse personalizzare/dare una personalità alla mia opera sarebbe una sorta di eterna adolescenza. (nota: la frase è un po' vaga, personalmente l'ho interpretata come: i protagonisti si sentono patetici in confronto ai titani un po' come tutti gli adolescenti si trovano prima o poi a soffrire di complessi d'inferiorità)

Q E' sconcertante ai miei occhi che tu ti consideri patetico, dopotutto sei riuscito a prendere la tua rabbia adolescenziale e a trasformarla in un successo mondiale!

A Nei manga che amo, i personaggi sono maturi, intelligenti, cool. Avrei voluto fare anche io un manga così tuttavia più procedo più mi rendo conto che il mio manga non è assolutamente così.

Q Questo perché i personaggi sono ben lontani dal condurre vite appaganti e di successo?

A Oh beh, non ho molta esperienza con questo genere di vita io stesso. Mi rattrista sapere che non diventerò mai come i mangaka più anziani che ammiro e rispetto.

Q Tuttavia io non credo che tu debba per forza diventare esattamente come le persone che rispetti. Cos'è che ai tuoi occhi sembra inottenibile per te, ma che loro hanno?

A I contenuti dei loro manga. L'Attacco dei Giganti è stato ben accolto, ma là fuori c'è un'infinita gamma di opere incredibili, e vorrei davvero che ricevessero più attenzioni e fossero maggiormente apprezzati dal pubblico.

Q Quindi non credi di meritare tutti gli elogi che ricevi, non è così?

A Sì e mi sento in colpa per questo.

Q Ma nell'industria di manga, tutti voi mangaka siete nelle stesse condizioni, non è forse vero?

A Partiamo tutti alla pari questo è vero, tuttavia non tutti ricevono le attenzioni che meriterebbero. Mi sento di dire che il successo è determinato al 50% dalla fortuna.

Q E' strano che tu ti senta ancora a questo modo.

A E probabilmente non smetterò mai di pensarla a questo modo.

Q Il modo in cui disegni i giganti è brutto, o meglio, terrificante, terrificante come in nessun altro lavoro che ho visto. Da dove ti è venuta l'idea? Ho letto in un'intervista che sei stato ispirato da Hell Teacher Nube.

A Penso sia semplicemente abitudine. Quando scarabocchiavo da piccolo, disegnavo prevalentemente cose brutte e, quando sono arrivato alle scuole medie, non disegnavo praticamente altro. Un po' come la calligrafia è unica per ognuno, la bruttezza è ciò che mi contraddistingue; in qualche modo però piace e attrae le persone.

Q Non credi che man mano che il tuo stile di disegno migliora, anche la bruttezza che ti contraddistingue diventi più blanda?

A Ad esser sincero credevo che il mio stile di disegno fosse buono quando ho cominciato, poi invece ho cominciato a trovarlo sempre peggiore man mano che mi rendevo conto di quanto fosse goffo.

Q Quando dici ciò, ti riferisci al modo in cui la tua arte risulta in termini di composizione generale? Ci sono moltissimi mangaka là fuori, come Daijiro Morohoshi e Hitoshi Iwaaki, che hanno stili idiosincratici (nota: che non piacciono/attirano) ma che risultano comunque avvincenti nonostante la composizione generale risulti poco dettagliata.

A Sono sorpreso nel venire a sapere che ci sono persone che leggono i manga di Hitoshi Iwaaki e non trovano il suo stile di disegno eccellente.

Q Nemmeno io ho mai pensato a lui in questi termini finché altre persone non me l'hanno fatto notare. Dobbiamo ammettere che si limita allo stretto indispensabile e disegna i personaggi perennemente con gli stessi vestiti addosso, tuttavia credo che questo suo stile vada a vantaggio della storia.

A E' esattamente come mi sentivo io agli inizi: temevo di essere un albero ordinario le cui foglie ordinarie andavano a mischiarsi nella foresta. Per questo credo che sia meglio avere un'arte memorabile, anche memorabilmente orrida, e spiccare.

Q Hai fatto molto più che foglie, credo anzi che tu abbia creato dei bei grandi fiori. Vedo che il tuo spirito critico sta ancora facendo il pignolo, nonostante gli scroscianti applausi ricevuti.

A Devo necessariamente continuare ad essere così o rischierei di perdere la salda presa che ho sulla mia vita lavorativa. Una parte di questo mio modo di essere è dovuta anche al fatto che nessuno ama le persone egocentriche, quindi in un certo senso anche questa mia autoironia è una farsa. Credo.

Q Diresti che c'è una parte dei personaggi, ad esempio Eren o Levi, che è basata su te stesso?

A No, non penso proprio che siano come me. Ho sentito da altri mangaka che conosco che loro sono soliti inserire parte di sé nel loro lavoro, ma non è il mio caso.

Q In genere preferisci cominciare creando il mondo e, successivamente, popolarlo con i personaggi?

A Sì comincio dall'ambientazione, dopodiché inserisco i personaggi basandomi su che genere di persone sono richieste da questa specifica ambientazione.

Q E' stato Eren il primo personaggio a venirti in mente?

A A dir la verità è stata Mikasa.

Q Mikasa può essere definita come una guerriera, oppure, secondo altri, un vago tentativo di creare un personaggio moé (nota: moé/moe sta ad indicare un personaggio, in genere una ragazza, idealizzata, perfetta.)

A Era mia intenzione fin dall'inizio di fare di lei una ragazza da copertina.

Q Pare che tu abbia preso il nome dalla nave (nota: Mikasa era una delle navi della flotta giapponese usata nella guerra russo-giapponese).

A Ho la vaga impressione che i personaggi che riportano i nomi di navi da guerra diventino incredibilmente popolari, ad esempio Misato Katsuragi e Ritsuko Akagi di Neon Genesis Evangelion e Yuki Nagato di La Melanconia di Haruhi Suzumiya. Da qui il nome di Mikasa.

Q Parlando di navi da guerra, giochi a Kantai Collection? (nota: gioco in cui le navi da guerra vengono rappresentate in modo antropomorfo, come le nazioni su Hetalia)

A No, ma temo che se provassi a giocarci ne sarei trascinato!

Q Evangelion è diventato incredibilmente celebre anche per via del modo in cui l'autore ha scritto di se stesso nell'opera. Ne eri un fan?

A Lo ero, sì. Il modo in cui disegnava i robot giganti era fantastico, a differenza di quelli venuti prima di Evangelion, così come il modo in cui Hideaki Anno ha diretto l'animazione di raggi laser e cose così. Lo show mi riempiva di gioia per via di questa espressività nell'animazione (nota: non sono affatto sicura di questa frase, se qualcuno potesse aiutarmi sarebbe fantastico!). Tuttavia non ho mai potuto sopportare quanto il protagonista fosse blando e fiacco.

Q I pareri si dividono qui: ci sono persone che riescono ad identificarsi con Shinji e ad immergersi pienamente nello show, e persone a cui lui non suscita nulla. Eren invece è un protagonista che si evolve, qualcosa di nuovo e fresco. Mentre creavi questo personaggio stavi cercando di andare contro il concetto di sekai-kei? (nota: storie in cui le relazioni personali del protagonista, in un modo o nell'altro, finiscono per portarlo ad avere tra le mani il destino dell'umanità)

A Difficile a dirsi. Parlando di personaggio debole o forte, avevo originariamente intenzione di fare di lui un ragazzo debole, tuttavia non avevo idea di come fosse dentro di sé. Lui è un personaggio che ho creato esclusivamente perché la storia aveva bisogno di qualcuno come lui.

Q Lo si potrebbe definire un medium, attraverso il quale puoi spiegare l'universo che hai creato.

A Puoi dirlo forte. Eren è un personaggio che ho creato man mano che procedevo con la storia. Un'altra cosa che mi ha aiutato a temprarlo, è stato quando ho sentito la voce di Eren nell'adattamento anime. Cioè, questi giganti sbucano all'improvviso e lui non solo non ne ha paura, ma decide di ucciderli tutti? Questo non è esattamente ciò che definirei un personaggio realistico. Tuttavia, mentre dice cose così, traspare una certa debolezza nella voce del doppiatore, che fa sembrare che quello di Eren sia solo un bluff. Ho cominciato a ragionare sulla profondità di Eren sempre di più da allora.

Q Interessante, così hai cominciato a concentrarti su di lui solo dopo aver visto l'anime?

A Sì, è così. Tetsuro Araki, il regista, and Yuki Kaji, il doppiatore di Eren, hanno avuto un ottimo approccio verso questo personaggio. L'impatto dell'anime sul manga è tutto fuorché trascurabile.

Q Il personaggio più popolare è Levi. Te lo saresti mai aspettato?

A Levi è un personaggio che ho creato accidentalmente mentre stavo scarabocchiando, ma ho subito capito di avere qualcosa di grosso tra le mani. In seguito ho visto Watchmen e il personaggio chiamato Rorschach mi ha davvero colpito e ho deciso che avrei voluto provare anche io a creare un personaggio simile, così ho combinato Rorschach col mio scarabocchio/sketch.

Q Sembra essere particolarmente popolare tra le fan dello yaoi. Questo non è decisamente ciò a cui puntavi quando hai creato questo personaggio, non è vero?

A Sai, questo potrebbe non piacere ai fan, ma credo che ci sia una fangirl dello yaoi dentro di me, questo perché avevo una vocina in testa che mi diceva: “Le fan dello yaoi ameranno questo personaggio.” Stavo puntando a qualcosa di simile a Hiei di Yu Yu Hakusho, e nel momento stesso in cui ho finito di disegnarlo, sapevo che valeva come personaggio.

Q Ho letto che, secondo una teoria, le fan dello yaoi tendono ad essere più attratte da manga con universi poco complessi ma con personaggi più profondi e caratterizzati, il che avrebbe dovuto rendere difficile vendere loro l'Attacco dei Giganti. I personaggi complessi non mancano, ma l'ambientazione è decisamente troppo intricata.

A L'idea è di lasciare questioni aperte nella trama che le lettrici possano "riempire" a piacimento, non è così? Nell'Attacco dei Giganti invece, i disegni di scarsa qualità rappresentano lo spazio in cui sbizzarrirsi. I personaggi e l'ambientazione sono già presenti e dettagliati, ma chi legge può partecipare disegnando più dettagliatamente il tutto.

Q Lo pensi davvero? Non credo di essere d'accordo (ride). Tuttavia bisogna ammettere che la tua storia fa nascere in molti il desiderio di creare degli spin-off. Hai intenzione di crearne alcuni tu stesso?

A Non ho mai capito perché le persone siano attratte dalle Doujinshi (nota: sono brevi manga auto conclusivi generalmente basati su storie già esistenti), e non ci ho mai avuto nulla a che fare anche prima di essere pubblicato. Tuttavia, c'era un gioco sparatutto dove il design dei personaggi era ottimo ma pensavo che tutto il resto non fosse alla pari con esso, quindi forse anche in me c'è questo desiderio di migliorare storie create da altri.

Q Quindi in un certo senso comprendi il desiderio dei fan di colmare i buchi narrativi? (nota: che voi sappiate, plot holes ha una traduzione in italiano?)

A Direi di sì. Kantai Collection pur essendo un videogioco ha un'animazione statica e per questo ogni tanto mi piace pensare a come sarebbe se qualche fan usasse il CGI per renderlo animato. Penso che lasciando tali vuoti si creino più fan "attivi" e coinvolti.

Q Ci sono moltissimi mangaka che hanno esordito come autori di Doujinshi, che sono molto in voga negli ultimi tempi, ed è stato sorprendente scoprire che tu non avevi alcun interesse in quell'ambito. E' forse perché avevi già in mente il tuo di universo?

A Sì, ho sempre voluto creare qualcosa di originale, di mio.

Q Oltre alle finte anticipazioni alla fine di ogni volume, non c'è alcun tipo di meta (nota: "meta" indica, nelle varie arti, quando in un'opera appare un riferimento all'opera stessa) nell'Attacco dei Giganti, e per di più tu non ti dedichi ad alcuno spin-off, non è così?

A Sarebbe una caduta di stile dal mio punto di vista. Non mi piace l'idea che i miei personaggi siano a conoscenza di essere in un manga. Probabilmente ad alcuni lettori piacerebbe, ma non rientra nel mio stile.

Q Sei ossessionato dai tuoi personaggi? O ti immergi totalmente nelle opere di finzione? Si potrebbe dire che Mikasa occupa una posizione simile a quella di Rei Ayanami (nota: non ho idea di cosa volesse significare questo paragone tra Mikasa e Rei).

A Non so se conti, ma sono ossessionato dai Kaiju (nota: mostri giganti) come Mothra o Godzilla, o anche dagli Dei Guerrieri in Nausicaa della Valle del Vento. Ho avuto questa mania per i mostri fin da quand'ero bambino, non solo per i Kaiju, ma per le creature giganti in generale. Anche il Tokyo Skytree (nota: torre panoramica di Tokyo, molto famosa), per esempio.

Q Lo Skytree, huh? (ride) In giro ci sono persone con uno strano fetish verso donne giganti. Ne sei affetto anche tu?

A Tempo fa non ero nemmeno a conoscenza del fatto che esistessero persone simili, l'ho scoperto perché c'era un gruppo del genere molto intrigato dall'Attacco dei Giganti quand'era agli inizi, tuttavia in breve tempo hanno capito che io non ero "uno di loro" e hanno lasciato perdere la mia storia.

Q (ride) Beh, dopotutto, i membri di quella cricca sono attratti da corpi femminili giganteschi. Tornando a te, tra le cose che ti attirano dei giganti, c'è anche il guardare queste creature dal basso verso l'alto? Come la scena della prima apparizione del Colossale, in cui il lettore lo vede dal basso.

A Mi piacerebbe moltissimo se una cosa simile accedesse nella vita reale. Se un gigante apparisse dal nulla tra gli edifici sarebbe molto divertente.

Q Quindi non solo ti piace, ma vorresti addirittura che accadesse! (ride) Il design che più mi ha sconvolto però, è quello del Titano Scimmia. Come ti è venuto in mente di disegnarlo così?

A Fin dall'asilo ho amato fantasticare su creature mostruose, il che mi ha portato ad avere anche un certo interesse per gli sport in cui si combatte. In particolare per Alistair Overeem, che si è specializzato nelle arti marziali miste, la cui testa è stranamente piccola e il suo trapezio è eccessivamente sviluppato, il che gli dà un'aria particolarmente inquietante. E' a lui che mi sono ispirato. Inoltre, trovo che le scimmie siano spaventose in generale (ride). Penso che il loro aspetto che fa più paura sia proprio la somiglianza con gli esseri umani.

Q Hai avuto occasione di vedere il nuovo Godzilla?

A E' stato terrificante! Scene come quella in cui la videocamera parte dal basso e comincia a salire quando Godzilla si mette a ruggire (nota: ruggire o urlare? Che verso fa Godzilla???). Si vede che il film è stato fatto da qualcuno che sa cosa sta facendo e che comprende appieno lo spirito dei film Kaiju. La scena del ruggito ad esempio: è durata molto più a lungo di quanto mi aspettassi, il che l'ha resa ancor più efficace. Mi sono informato su tutti gli aspetti di questo film, soprattutto per quanto riguarda la "mise en scene". Gareth Edwards ha lo stesso stile di Guillermo del Toro, il regista di Pacific Rim, ossia mette la visuale e la scenografia al primo posto. Il nuovo Godzilla è nella mia "Top 3" dei film che ho visto quest'anno.

Q Che ne pensi della serie Heisei Gamera di Shusuke Kaneko?

A L'ho vista, infatti parte dell'ispirazione per i giganti-mangia-uomini l'ho avuta da Gyaos di "Gamera: Guardian of the Universe". Il modo in cui è stato ritratto mentre si nutriva di esseri umani è stato eccezionale, anche se ti sei visto tutti i film di Godzilla e Mothra, questo è l'unico che ti fa riflettere se sia opportuno o meno che dei ragazzi lo vedano.

Q Quindi ti sei allontanato dal genere moé, preferendo invece il Tokusatsu.

A Esatto. Hai presente come gli occhi dei personaggi moé siano incredibilmente grandi? Quando vedo quegli occhi non posso fare a meno di pensare a che forma debbano avere i loro teschi. I miei occhi mi piacciono piccoli (ride).

Q Attack on Titan è un manga che mette la fisicità al primo posto, il che è insolito di questi tempi. C'è stata una sorta di "macho boom" negli anni '80, come Ken il Guerriero o, per un breve periodo, Le Bizzarre Avventure di Jojo, ma ho l'impressione che questa moda sia del tutto passata ora.

A Già, i personaggi di Jojo erano tutti enormemente robusti fino alla terza serie. Per un fan del combattimento come me, le limitazioni del corpo sono l'aspetto più interessante.

Q Già dai primi volumi traspare il tuo interesse per i movimenti involontari del corpo umano e come talvolta questo non faccia ciò che vogliamo.

A Era quello che avevo in mente. Ad esempio, mi capita spesso di fare sogni in cui orribili mostri mi inseguono e io devo scappare, ma continuo ad inciampare e non riesco a seminarli. Questo è più o meno ciò che voglio rappresentare.

Q E dall'altra parte abbiamo il Colossale con tutti quei muscoli in bella vista.

A Ad esser sincero ho una precisa fonte d'ispirazione per il Colossale. Nel periodo in cui usavo un'app per disegnare corpi umani in 30 secondi, ho disegnato questo enorme gigante, con un corpo di pietra ricoperto di denti, e ho da subito deciso di usarlo come icona per il manga, tuttavia in seguito ho pensato che i muscoli sarebbero stati una scelta migliore, ed è così che è nato.

Q Parlando di te, ti alleni mai?

A Talvolta sono travolto dal bisogno di andare a correre e così vado a fare un po' di sprint. Inoltre ho un sacco da box in un'altra stanza a cui do calci e pugni; è un esercizio che faccio in continuazione e di cui non mi stanco mai. Ho anche sbarra che uso per fare trazioni (nota: per chi non se ne intendesse, è una di quelle sbarre appese ad una certa altezza a cui ti appendi e ti sollevi).

Q Stai cercando di ottenere un fisico atletico?

A No, è solo che non mi sento bene con me stesso se non faccio nemmeno un minimo sforzo… se non mi fanno male i muscoli mi sembra di essere atrofizzato.

Q Inoltre non usi nemmeno il disegno digitale per il tuo manga, non è così?

A Esattamente, lo faccio a mano. E' difficile per me passare al disegno digitale nel bel mezzo della serie. Temo che non riuscirei a far venir fuori i miei disegni come li immaginavo se dovessi usare il computer; probabilmente sono più portato per il disegno tradizionale.

Q E' vero però che è più facile dare quel tocco tetro ai disegni dell'Attacco dei Giganti facendoli a mano.

A La versione stampata che i fan leggono è piatta, tuttavia l'originale è tridimensionale, per via dei profondi scavi sulla carta spessa e le pesanti pennellate di colore che risaltano sul bianco. Mi piace malmenare la carta man mano che disegno.

Q Hai dei files coi dati dei personaggi per ricordarti di tutti loro?

A So che dovrei farli, ma no, non li faccio.

Q Tuttavia, aggiungendo sempre più personaggi, non ti capita mai di confonderli tra di loro?

A Mi capita spesso di dimenticarne alcuni, così torno indietro e leggo i vecchi capitoli.

Q C'è una cosa che ho sempre voluto chiederti: ti capita mai di scordare alcuni dettagli di questo tuo mondo mentre sei intento a disegnarlo?

A Sì, nel mio caso gli altri ne sanno addirittura più del creatore. Inoltre ci sono un sacco di informazioni che ho deciso di non includere nel manga o perché l'avrebbero allungato troppo, o perché sono state scartate ed esse rappresentano per me un'ulteriore fonte di confusione.

Q Capisco, quindi devi fare i conti con molte più informazioni di quelle che hai messo su carta. Desideri mai di poter leggere il tuo manga come se fossi un lettore qualsiasi?

A Sì. Voglio che ogni lettore si approcci a modo suo alla storia, all'ambientazione e ai personaggi. Cosa che io non potrò mai fare. Un po' come esiste il genre per gli zombie, vorrei che ne esistesse uno per i giganti che si nutrono di umani.

Q Quando il tuo manga è uscito, c'era in atto un boom di film e serie sugli zombie e inizialmente ricordo di essermi chiesto se anche l'Attacco dei Giganti non fosse un altro titolo appartenente a questo genre. A te personalmente piacciono le storie a tema zombie?

A Sì, ma non mi ritengo un esperto in materia. Il mio primo approccio con questo genre è stato con Resident Evil, tuttavia le persone non fanno che dirmi che è imperdonabile non aver visto i film di George A. Romero, che tra l'altro io non ho ancora visto.

Q Lasciando perdere i classici, che ne pensi dei film più recenti sugli zombie?

A Non ho visto World War Z. Sono più attratto dai fantasmi che dagli zombie, film come Paranormal Activity ad esempio. Il genere di film che ti terrorizza nel profondo, anziché farti prendere un colpo. Non deve essere per forza un film dell'orrore, direi piuttosto bizzarro, strano.

Q Strano, fuori dall'ordinario, proprio come nell'Attacco dei Giganti. Nemici potentissimi compaiono dal nulla in un'epoca di continue guerre, eppure in qualche modo l'umanità non riesce ad unirsi sotto un unico vessillo. Il lato più buio della natura umana, il lato che mette al primo posto i propri interessi e fa sì che le persone restino divise e lontane, mi sembra proprio il mondo reale. Era intenzionale questo parallelo?

A Io mi limito solo a guardare i notiziari e ad ascoltare i commenti del critico cinematografico Tomohiro Machiyama, ma comunque sì, è questa la mia idea del nostro mondo. La mia primissima ispirazione l'ho avuta dal videogioco Muv-Luv Alternative, in cui una razza aliena invade la Terra, il genere umano sta per essere annientato, eppure gli umani non fare che litigare furiosamente tra loro. Insieme vendevano anche un libretto con commenti e spiegazioni. Inoltre nel gioco il Giappone era uscito vittorioso dalla Seconda Guerra Mondiale e aveva conservato il suo vecchio modello imperiale e tutto il continente eurasiatico era stato conquistato dagli alieni, mettendo il Giappone in prima linea nella guerra per la resistenza del genere umano.

Q Ma quello è un videogioco pornografico.

A Ammetto che ci siano degli spezzoni porno, ma ho il sospetto che nessuno dei fan sia realmente interessato a quelle parti della storia. Le scene rappresentate sono troppo strane per attrarre i più. Forse alcuni con dei fetish molto particolari si sono sentiti eccitati nel vedere ragazzine sezionate da alieni (ride) (nota: mi sono presa un po' di libertà nel tradurre questa frase perché in originale era troppo breve e poco chiara). Tuttavia anch'esso ha dei personaggi moé, e credo che in parte abbia preso ispirazione da Puella Magi Madoka Magica, soprattutto nel modo in cui di punto in bianco diventa splatter, con gli umani che improvvisamente cominciano ad essere mangiati e cose simili. Avendo un CERO di 18+ (nota: CERO corrisponde al nostro PEGI), non hanno avuto rogne con censura e restrizioni e si sono potuti dedicare a contenuti molto profondi.

Q Un po' come il regista Kiyoshi Kurosawa che ha esordito con la serie Nikkatsu’s Roman Porno.

A Sono convinto che i giochi per adulti siano una sorta di terreno fertile, dove gli artisti agli esordi possono piantare le loro radici.

Q L'Attacco dei Giganti ha ottenuto un'enorme popolarità anche all'estero. Come credi sia possibile?

A Sì, sono persino stato ad alcuni eventi tenuti a Singapore o in Taiwan. Penso che la popolarità dell'Attacco dei Giganti sia dovuta alla premessa accattivante della storia.

Q Quindi, vedendo le reazioni entusiaste dei lettori non-giapponesi, hai capito che il tuo manga avrebbe avuto un grosso seguito anche all'estero.

A Storie che si possono riassumere in due righe hanno un vantaggio enorme sulle storie con trame più dispersive. E' un dettaglio che può rendere la tua storia un gran successo o un flop.

Q Puoi riassumere l'Attacco dei Giganti in due righe?

A E' una storia in cui l'umanità sta per estinguersi a causa della comparsa di giganti-mangia-uomini.

Q Tornando al Giappone: sei il tipo di persona che legge i commenti e le recensioni sul proprio lavoro, su internet o simili?

A Sì, soprattutto perché mi preoccupo se sento solo commenti positivi. Se dovessi prestare attenzione solo a ciò che dicono i fan non sarei imparziale; cerco quindi di prestare attenzione a tutti, anche a coloro che mi criticano più aspramente e, basandomi sulle loro critiche, tento di migliorarmi. LE PERSONE SCRIVONO COMMENTI SU INTERNET PENSANDO CHE IO NON LI LEGGA, quindi mi piace pensare che quelle persone siano le più oneste.

Q Ti arrabbi mai per via delle critiche?

A Succede (ride). E' roba potente e talvolta ne prendo una dose eccessiva.

Q Allora, la trama si sta facendo sempre più complessa negli ultimi numeri.

A Al momento siamo nel punto della trama in cui ho meno fiducia (nota: al tempo dell'intervista la pubblicazione era arrivata al capitolo 63). E' una parte che non posso saltare a piè pari perché necessaria ai fini della storia, ma temo che i fan non la trovino affatto entusiasmante. Fino ad ora sono sempre stato piuttosto sicuro di riuscire a creare un manga in grado di attrarre e intrattenere i fan, pur non conoscendo quasi nulla del mondo che mi circonda, eppure arrivato a questo punto in cui i giganti nemmeno compaiono e ci sono solo umani che litigano tra loro, mi rendo finalmente conto di quanto siano scarne le mie capacità.

Q E' davvero sorprendente sentirtelo dire. Pensavo che, avendo tutta la trama già prefissata nella tua mente, non fosse così difficile creare i dialoghi et similia per le pubblicazioni mensili. O almeno non così difficile come dover creare di volta in volta una storia nuova.

A Ho la trama in mente sì, ma in modo generico. Molti dettagli sono ancora un'incognita persino per me, per cui è come creare una storia nuova per ogni capitolo.

Q Qual è la cosa più difficile nel rappresentare questi intrighi politici?

A Il problema è che manca ogni qualsivoglia struttura di supporto per la mia storia, essendo un manga prettamente storico (nota: questa frase era alquanto confusa e non l'ho capita nemmeno io).

Q Hai sempre tutte queste preoccupazioni man mano che vai avanti col tuo manga?

A Beh, generalmente ogni arco dura quattro volumi e ho in mente a grandi linee ognuno degli archi, tuttavia ogni volta che devo cominciare un nuovo arco sono molto nervoso e ho paura di non riuscire a portarlo a termine. Ci sono sempre riuscito in passato, ma questa volta temo che dovrò concluderlo prima del previsto.

Q Beh, mi sono divertito molto nel leggere gli ultimi capitoli e non vedo l'ora di scoprire cosa succederà più avanti. Ti ringrazio per il tempo che mi hai concesso.

jpg

BONUS PER CHI SI E' LETTO TUTTA L'INTERVISTA: :asd:



Edited by Sun` - 17/9/2015, 16:50
 
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view post Posted on 18/8/2015, 20:38     +1   -1
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mi arrendo sulla traduzione :crie:
sorry :crie:
 
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Sun`
view post Posted on 18/8/2015, 21:53     +1   -1




CITAZIONE (TadekIta @ 18/8/2015, 21:38)
mi arrendo sulla traduzione :crie:
sorry :crie:

Tranquillo... me la caverò :crie:
 
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view post Posted on 18/8/2015, 22:45     +1   -1
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Comandante Supremo

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Porca miseria che intervista 0_0 Promettetemi che un giorno riuscireta a tradurla tutta
 
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CITAZIONE (•.Vadu.• @ 18/8/2015, 23:45) 
Porca miseria che intervista 0_0 Promettetemi che un giorno riuscireta a tradurla tutta

quello che stai chiedendo è come chiedere alla Square Enix di fare un Remake di Final Fantasy 7.
Oh,aspetta,l'hanno annunciato :crie:
 
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view post Posted on 18/8/2015, 22:48     +1   -1




CITAZIONE (TadekIta @ 18/8/2015, 23:47)
CITAZIONE (•.Vadu.• @ 18/8/2015, 23:45) 
Porca miseria che intervista 0_0 Promettetemi che un giorno riuscireta a tradurla tutta

quello che stai chiedendo è come chiedere alla Square Enix di fare un Remake di Final Fantasy 7.
Oh,aspetta,l'hanno annunciato :crie:

E' come chiedere KH III! Oh aspetta l'hanno annunciato!

..

E' come chiedere FF XV! Oh aspetta l'hanno annunciato!

..

Non c'è più la Square di una volta! :la:
 
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view post Posted on 18/8/2015, 22:51     +1   -1
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CITAZIONE (Sun` @ 18/8/2015, 23:48) 
CITAZIONE (TadekIta @ 18/8/2015, 23:47)
quello che stai chiedendo è come chiedere alla Square Enix di fare un Remake di Final Fantasy 7.
Oh,aspetta,l'hanno annunciato :crie:

E' come chiedere KH III! Oh aspetta l'hanno annunciato!

..

E' come chiedere FF XV! Oh aspetta l'hanno annunciato!

..

Non c'è più la Square di una volta! :la:

è troppo chiedere un secondo Bravely Default?
Oh aspetta,l'hanno annunciato il secondo!
(Quello che sto cercando di dire sottoforma di Square Enix è che prima o poi qualcuno finirà la traduzione xD)
 
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view post Posted on 18/8/2015, 23:01     +4   +1   -1
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Comandante Supremo

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CITAZIONE (•.Vadu.• @ 19/8/2015, 00:01) 

?
 
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view post Posted on 18/8/2015, 23:03     +1   -1




CITAZIONE (TadekIta @ 18/8/2015, 23:51)
CITAZIONE (Sun` @ 18/8/2015, 23:48) 
E' come chiedere KH III! Oh aspetta l'hanno annunciato!

..

E' come chiedere FF XV! Oh aspetta l'hanno annunciato!

..

Non c'è più la Square di una volta! :la:

è troppo chiedere un secondo Bravely Default?
Oh aspetta,l'hanno annunciato il secondo!
(Quello che sto cercando di dire sottoforma di Square Enix è che prima o poi qualcuno finirà la traduzione xD)

Ci sto lavorando proprio ora XD

CITAZIONE (•.Vadu.• @ 19/8/2015, 00:01)

Love! :D
 
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view post Posted on 18/8/2015, 23:07     +1   +1   -1
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ok,quindi elimino il commento sulla mia traduzione :asd:
 
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view post Posted on 18/8/2015, 23:17     +1   -1




CITAZIONE (TadekIta @ 19/8/2015, 00:07)
ok,quindi elimino il commento sulla mia traduzione :asd:

Come preferisci! ^_^

Ps: perché i tuoi commenti sono sempre così larghi rispetto a quelli degli altri utenti!? :o:
 
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view post Posted on 18/8/2015, 23:21     +1   -1
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CITAZIONE (Sun` @ 19/8/2015, 00:17) 
CITAZIONE (TadekIta @ 19/8/2015, 00:07)
ok,quindi elimino il commento sulla mia traduzione :asd:

Come preferisci! ^_^

Ps: perché i tuoi commenti sono sempre così larghi rispetto a quelli degli altri utenti!? :o:

non capisco il senso di "larghi" quando ho scritto un commento di 1,2,3,4,5,6,7 e 8 parole,una virgola,e un
emote.
 
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Sun`
view post Posted on 18/8/2015, 23:23     +1   -1




Mmh non so se sia un problema del mio computer allora, perché ogni tuo post appare abnormalmente largo e deforma la pagina :o:
 
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view post Posted on 18/8/2015, 23:24     +1   -1
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CITAZIONE (Sun` @ 19/8/2015, 00:23) 
Mmh non so se sia un problema del mio computer allora, perché ogni tuo post appare abnormalmente largo e deforma la pagina :o:

ah,se intendi che i miei commenti sono un pò più larghi(almeno lo vedo un pochino più largo)
è per le immagini nella firma.
 
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66 replies since 17/8/2015, 14:21   758 views
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