L'Attacco dei Giganti, il Forum italiano Ufficiale!

Votes taken by DonnaGnao

view post Posted: 14/12/2017, 23:47     +2Tokyo Ghoul - Manga & Comics
Lackland puoi riportare a galla tutte le discussioni che vuoi :flower: Le vostre osservazioni sono molto interessanti, appena ho qualche ora libera partecipo, sono settimane di fuoco. Intanto vi lascio un saluto :3

OT per lackland
Qualche settimana fa ho riesumato il thread di mr robot,
se può interessarti :wub:
view post Posted: 14/12/2017, 23:35     +2Steins Gate - Anime
Ssssiiiiiiii :la: Molto meglio di quanto sperassi, è proprio la scelta dello steins;gate
view post Posted: 7/12/2017, 18:28     +1Mr robot [SPOILER ALERT!] - Serie TV & Cinema
E' il momento di riprendere questo topic.
Abbiamo lasciato in sospeso millemilla discorsi, causa impegni quotidiani. Ora che stanno trasmettendo la terza stagione, mi sono rimboccata le maniche e ho ritagliato un po' di tempo. In realtà volevo iniziare a commentare da quando è uscito il primo episodio, e invece ora esce anche il 9, evvabbè ._.

Commentando questa stagione fin dove è arrivata, cercherò di approfondire anche quelle tematiche generali che non avevo più scritto qui. Scusate l'immenso papiro che seguirà, leggete se vi aggrada, io vi ho avvisato. Brace yourself.

Ovviamente SPOILER TERZA STAGIONE.



Dal punto di vista puramente tecnico, Mr. Robot rimane una meraviglia, una delle migliori al momento. C’è una forza cinematografica nell’impostazione delle scene, dei dialoghi, dei personalissimi titoli di testa, qualcosa che restituisce emozioni, un mood narrativo distintivo. Per non parlare delle tante citazioni o omaggi ai più disparati film e generi, e i puntuali rimandi e giochi di parole col gergo informatico, che Elliot ci spiega in prima persona e che ritroviamo nei titoli di ogni episodio.

Se la prima stagione aveva mostrato un pugno di idealisti sbandati che voleva "fottere la società", seguendo la falsariga del remake thriller di Fight Club, la seconda stagione aveva nettamente diviso le strade dei personaggi e l’opinione del pubblico, aprendo molte direzioni e sottotrame complesse o criptiche, e rinunciando quindi a quel po’ di linearità che la prima stagione aveva mantenuto. In una serie che ha fatto del non detto il suo punto forte, tutto ciò che potevamo fare era affidarci al puro godimento del momento, come un atto di fede. Ed ecco che questa terza stagione ora arriva come una rivelazione: tira tutte le fila, riporta le strade dei personaggi a convergere, e porta nuove consapevolezze, che non avrebbero avuto un così ricco significato senza quel percorso tortuoso e frammentato.

Basta un attacco anche molto semplice, come quello di un certo Irving (all’inizio quasi non riconoscevo Bobby Cannavale!) che chiede perché non può avere un milkshake in omaggio, per rientrare in contatto con una forma di racconto che vince grazie alla forza delle parole e alla messa in scena.


"You never try to look away"
Elliot riprende coscienza, e da questo momento in avanti si tratta di considerare le conseguenze della sua rivoluzione.
Due momenti topici. Partiamo dalla definitiva scissione tra Elliot e Mr Robot, che finora era stato mostrato solo nel comunicare in modo diretto con Elliot, per il resto erano lasciati sotto gli occhi di Elliot e dello spettatore soltanto gli effetti e le conseguenze di piani e trame messe precedentemente in atto, percorrendo una ricostruzione all'indietro. Adesso invece possiamo guardare con i nostri occhi Mr Robot agire al momento attuale, interagire con tutti gli altri personaggi al di fuori di Elliot, e inevitabilmente si rimane affascinati dal carisma magnetico di Christian Slater. La costruzione visiva degli stati mentali di Elliot e del suo flusso di coscienza è sempre stata uno dei punti forti della serie.
Secondo momento topico, il monologo in cui contempla le conseguenze dell'attentato. Viene ripreso il discorso con cui inizia la prima stagione, di una rivoluzione che appare necessaria per cambiare il sistema: ora appare chiaro di come questa rivoluzione sia stata quasi organizzata dal sistema stesso, l’illusione del cambiamento che invece nasconde il conservatorismo più netto (omaggio alla storica scena de La 25° ora di Spike Lee). Ovvio riferimento anche a Trump, ormai le sue apparizioni nelle serie tv del 2017 non si contano nemmeno più, ma credo che se c’è una serie in cui abbia un senso riflettere sulla nuova presidenza americana, è proprio questa.
Tutto questo in una surreale e intima atmosfera di blackout, accompagnata da una colonna sonora sempre curatissima, che concilia la riflessione e il mea culpa. Dopodiché torna la luce, e qualcosa s'ha da fare.


Undo
Ecco quindi che Elliot deve tornare alle origini per "disfare" su ciò che egli stesso ha contribuito a scatenare, in cerca di redenzione dalle azioni compiute da e con Mr Robot. La nuova e diversa attitudine nei confronti dell’azienda passa in primo luogo attraverso il ripensamento del nome del nemico: non più Evil, ma semplicemente E, come sempre sarebbe dovuto essere, senza classificare aprioristicamente il proprio giudizio sulle strutture come "buone" o "cattive".

Nonostante questa nuova consapevolezza sui suoi obiettivi, su ciò che lo circonda, così come della sua schizofrenia, deciso a limitare i danni, Elliot soffre ancora di solitudine, e immancabilmente riflette sull’incomunicabilità, visivamente rappresentata con l’identificazione delle persone in emoticon. Nemmeno la psicanalisi sembra sortire effetti positivi. Bellissimo lo scambio di battute tra Mr Robot e la psicanalista, grazie a un Christian Slater che tiene incollato lo spettatore allo schermo come una calamita. Tutto questo per tornare alla vecchia irrisolta questione, il leitmotiv della serie: quanto si è liberi e quanto si è manipolati?

Intanto Joanna riesce a scagionare Tyrell dalle accuse, e inaspettatamente paga il prezzo più alto. In un mondo dominato dalla tecnologia, nella quale tutto è programmato senza possibilità di errore, è proprio la variabile umana a fare la differenza, qualcosa che nemmeno la calcolatrice Joanna avrebbe potuto prevedere. Bella la regia della scena, che riesce sempre a gestire i momenti più decisivi nel modo meno scontato, culminando qui in un’inquadratura che non passa inosservata.


Legacy
Alla luce della morte di Joanna, il terzo episodio elimina Elliot dall’equazione e ci trasporta indietro nel tempo, per coprire una falla della memoria della serie: Tyrell, il suo ruolo, i suoi scopi.
Come sempre Esmail sa tenere alta la tensione e l’attenzione dello spettatore, nonostante poco accada sotto i suoi occhi: Tyrell è rimasto per tutto il tempo in una casa tra i boschi a lavorare alla fase due (e tagliare legna).
Ma, come sempre, dietro le apparenze si nasconde molto di più.

Conosciamo una diversa incarnazione del personaggio, che ha poco da invidiare a Elliot quanto a personalità da mettere in campo. Primo, finalmente viene chiarita la natura del rapporto fra i due: è il frutto di un "atto di Dio" sotto forma di pistola inceppata. Secondo (e le due cose sono collegate), gli viene concesso un meritato minutaggio per concedergli un approfondimento ormai necessario, dopo esser stato quasi sempre strumento narrativo.
Il primo punto si fa perfettamente carico del Tyrell che finora conoscevamo: il visionario ambizioso con sfondo biblico. "Il potere appartiene a chi se lo prende", ma non solo: a volte si è prescelti, e cosa meglio di un segno divino per dargli prova del suo essere speciale. "Noi siamo come dei". E tanto basta per imbarcarsi in una rivoluzione, ancor meglio se ai danni della società che lo aveva rifiutato; tanto basta perfino per quel fatidico "I love you" (con annesse le immancabili diatribe tra i fan). Se tutto ciò vi risulta esagerato o affrettato da parte di Wellick, tenete conto che probabilmente lui e Mr Robot hanno avuto altri trascorsi che ancora non conosciamo, addirittura prima del pilot della serie... si ricordi il saluto caloroso fatto ad Elliot nel primo episodio, come se già si conoscessero, e l’incontro in auto in cui hanno uno scambio di battute.
Con il secondo punto, poi, ci viene mostrato anche un Tyrell diverso. Più a contatto con le cose semplici, meno macchinoso, alla ricerca di sé, un uomo che vorrebbe solo abbracciare il figlio e invece deve accontentarsi di guardarlo sullo schermo del pc. Sempre “ordinario" nella sua "straordinarietà".

Questo episodio è stata un'altra finestra che dava su un'angolazione diversa della casa, e un'altra meravigliosa contaminazione di generi. Esmail riesce sempre a passare da un genere all'altro, da ambienti e situazioni surreali ad ambienti "bucolici", con una disinvoltura degna dei grandi maestri. E senza rinunciare al consueto citazionismo cinematografico nei titoli di testa, stavolta in omaggio a Shining. Tra l'altro "Fukan Hotel" pare si traduca proprio con "Overlook Hotel".


"Where am I?"
In un groviglio di tradimenti e aspettative deluse, le alleanze vacillano in un mondo senza equilibrio, in crisi per la diffusione della moneta virtuale e la svalutazione del dollaro. La Fase 2 non si è affatto interrotta; come una Penelope al contrario, Mr. Robot tesse di notte e Elliot disfa di giorno; il tentativo di Elliot di mettere ordine nella propria vita ed emendarsi dagli errori del passato sta cadendo nel vuoto. Le persone intorno al protagonista sono stampelle emotive o traditori silenziosi, e in tutti i casi Elliot è suo malgrado uno strumento; la scena in cui si risveglia e viene rimesso a dormire da Angela è grave più per ciò che rappresenta, che per ciò che accade. Chi è che vuole sinceramente salvare Elliot? Fino a poco fa, c'era Darlene.


"Everything means nothing to me"
Un ritratto sconfortante viene fatto di Darlene. Forte e decisa nella prima stagione, crolla ora sotto il peso di ideali mancati, compagni morti e alleati che si trasformano in traditori. Adesso depone l’ultimo ricordo di lei e il fratello sulla mensola, e dichiara la resa, sulle note di "Everything means nothing to me" di Elliot Smith.
Elliot Smith, morto suicida a 34 anni, lasciò questo brano come testamento e testimonianza di un punto d’arrivo della sua vita, in cui "ogni cosa non significa nulla per me". In questa canzone morì davvero Elliot Smith, e su questa canzone Darlene depone la foto di un passato che non tornerà più, il lascito di chi prende atto che ormai ogni cosa non significa più nulla.
Per un momento Sam Esmail decide di abbandonare i contorti grovigli della mente di Elliot, e si ferma a osservare con partecipazione il dramma della quotidianità. Darlene ha ammesso, nel secondo episodio, che non desiderava altro che ricongiungersi col fratello, stabilire con lui un rapporto familiare. E anche Elliot nel corso delle stagioni ha immaginato più volte un mondo fatto di semplice normalità; in quella realtà c’era l’amore paterno, la vicinanza della sorella, il sentimento sincero e semplice per Angela. I due fratelli questa normalità non l’hanno mai avuta, è stata strappata loro da piccoli e non hanno più potuto riconquistarla, persi nelle loro nevrosi e nei traumi irrisolti del passato. Perfino quel ricordo felice di condivisione familiare – il pupazzo di neve realizzato con le sembianze di Kevin McAllister – è intaccato dal drammatico episodio della violenza subita da Elliot a opera del padre. Non potrà mai concretizzarsi quella visione, questo quarto episodio lo chiarisce più che mai.
In più Darlene ha perso anche l’altra persona con cui avrebbe voluto vivere un futuro normale, Cisco. Tutto ciò che le rimane è la solitudine.
La stessa solitudine di Elliot. Ma è anche l’isolamento ideologico di Mr. Robot, rinnegato perfino da chi, come Tyrell, lo aveva considerato un dio. E la solitudine di Tyrell, che infine ha perso l'unica cosa che gli era rimasta, e Esmail non gli concede nemmeno l'eco delle sue urla nella stanza degli interrogatori dell'FBI.


Runtime error
Un episodio intero raccontato tramite la tecnica del pianosequenza (non un’unica ripresa ininterrotta, ovviamente). Tecnica che se fatta come esercizio di stile lascia il tempo che trova, mentre se usata per un preciso scopo ha un enorme fascino, già al cinema e ancor più in tv, in cui è rara (l’unico esempio che io ricordi è nell'episodio 1x04 di True Detective). Una puntata in cui il tempo della storia e il tempo del racconto coincidono, per narrare un momento cruciale della fase 2, l’assalto alla sede della E Corp (che è un diversivo), l’entrata in scena di Angela che porta a termine la missione, dovendo tuttavia rinunciare a qualcosa, e Elliot che finalmente capisce di essere stato manipolato. "E’ un gioco a somma zero, accettane le conseguenze."

Tecnicamente l’episodio è strabiliante. Tra interni ed esterni, dal piano terra ai piani più alti del grattacielo, movimenti di macchina e acrobazie registiche, prospettive impossibili oltrepassando mura, finestre, folle urlanti; una presa d’acciaio sui rumori e musiche in scena, la musica d'accompagnamento di Philip Glass, un fischio nelle orecchie che toglie riferimenti. Cambiando punto di vista dei personaggi, il punto di vista della camera (che è anche il nostro) diventa l’oggetto irrinunciabile che dona concretezza ai pensieri di Elliot. Se in genere il referente ideale degli sfoghi di Elliot siamo noi spettatori, Esmail qui innalza l’obiettivo della camera a osservatore onnipotente, e ci rende partecipi del viaggio.

Parlando di Mr Robot, mi capita spesso di ritrovare congruenze con True Detective o altre serie TV autoriali, quelle che rompono le regole e ci costringono a guardare dove di solito non si guarda, che mettono in discussione un'educazione visiva sì piacevole ma che ci disabitua a ciò che è non allineato, disturbante, scomodo, come Twin Peaks o Black Mirror. Infatti è come guardarci allo specchio: riconosciamo quel mondo come il nostro (nel caso di Mr Robot, con tutti i riferimenti pop e politici al posto giusto), ma ci appare come rovesciato, distopico, e a tratti ci sembra proprio quella l'immagine più corrispondente al nostro mondo.


The Dark Side of the Moon
Parallelamente, Mr Robot riesce anche a distinguersi dalle grandi produzioni che stanno popolando il panorama televisivo. Mentre è in voga la scelta narrativa di costruire una serie come se fosse un lunghissimo film, Mr Robot si spinge verso la frontiera anche su questo: trova il modo di attribuire un senso alla ripartizione settimanale dello show. Ogni puntata ha i sui personali ritmi, giochi e atmosfere funzionali agli eventi o ai personaggi o ai significati che la puntata vuole veicolare. Così è stato per il terzo episodio, e così è per il sesto.
La 3x06 gioca proprio su un nettissimo contrasto con la precedente (nonostante sia ad essa legata a doppio filo, due facce della stessa luna). Dopo il long take della precedente, su quella stessa ambientazione (la sede della E-corp) predomina ora uno strettissimo montaggio su tanti ambienti e tante storyline, ora la narrazione è frammentata a causa dei blackout temporali della mente di Elliot, in un tira e molla con Mr Robot, al quale stavolta noi spettatori non abbiamo accesso. Sia visivamente che uditivamente, la realtà è investita dall’interferenza.

E' in questo punto della storia che tutti i personaggi della serie finalmente iniziano a convergere, e lo fanno a coppie e per antitesi, proprio come gli episodi 5 e 6. Elliot e Mr Robot, Elliot e Angela, Angela e Darlene... Tutto diventa relativo e ogni elemento assume due volti.
In particolare Elliot e il suo alter ego. Se è vero che, come dice Elliot stesso, "qualsiasi cosa lui faccia: non sono io", è altrettanto vero che "c’è qualcosa dentro di me che non mi permette di rinunciare a ciò che abbiamo iniziato". Non si può scindere Mr. Robot da Elliot, l’uno non esiste senza l’altro, il lato oscuro della luna. Non c’è contraddittorietà nel volere e non volere l’attacco hacker finale, la volontà dell’Es di vedere affermato sé stesso e il suo piano: farsi Dio (lo stesso potere di cui si è invaghito Tyrell, già compromesso nella sua megalomania).
Ora, nel sesto episodio, per la prima volta avviano una collaborazione costruttiva. Collaborazione che sembra portare buoni frutti, una vittoria, la tensione di tutto l’episodio cala... Per poi scoprire la devastante verità: centinaia di vittime e Mr Robot manipolato come Elliot. "E ora? Sarò sempre in un limbo senza sapere da che lato [side, nell'originale inglese] sono davvero? E Mr. Robot? Ora capisce che Tyrell e la Dark Army hanno strumentalizzato la sua presunta rivoluzione? Ha qualche altra battaglia da combattere? E se sì, contro chi combatterà? Contro di loro o contro di me?". Ecco che Mr. Robot diventa anche la rassegnazione di Elliot: rabbia, frustrazione e vendetta, crollati rivelando una natura altrettanto fragile. Adirato, girovaga in cerca di un riconoscimento pretendendo quasi i meriti dell'attentato, prima dalla psicologa, poi da Irving. Del resto il riconoscimento è l’unico strumento che può rendere vero un alter ego inventato.

Speculare l'antitesi tra Elliot e Angela. Questi due personaggi sono sempre stati uno la nemesi dell’altra, ed è interessante notare come in questa stagione si siano scambiati diametralmente i ruoli, rimanendo sempre agli antipodi. Entrambi sono personaggi sostanzialmente soli e con una scarsa capacità di comunicazione, ma lo sono in maniera completamente diversa. Nella prima stagione, Elliot soffre una solitudine totale, si approccia al mondo solo da dietro uno schermo, "hackera" le persone, si considera ai margini della società sia idealmente sia lavorativamente, e vuole operare un cambiamento radicale dall'esterno; Angela invece, pur sentendosi sola, è una persona circondata da persone, con un lavoro relativamente rispettabile (anche se nessuno sembra intenzionato a rispettarla), e il cambiamento spera di ottenerlo lavorando dall'interno. Ora invece i ruoli si ribaltano: Elliot ripudia Mr Robot e decide di operare costruttivamente dall'interno, mentre Angela è stata conquistata / ingannata da Whiterose.


"Nothing can stop this shindings"
Il confronto tanto atteso tra Price e Whiterose si risolve in uno sfoggio di forza e potere da parte della seconda, contribuendo a declinare ancora meglio il suo personaggio: ha strumentalizzato la fase 2 ideata da Mr Robot e fortemente voluta da Tyrell, semplicemente per vendetta verso Price. Quel "perché ho dovuto chiedertelo due volte" potrà sembrare un po' debole come motivazione (e nulla esclude che questa spiegazione sia in realtà solo parziale). Ma la riflessione che ne deriva è di grande impatto: il potere viene esercitato indipendentemente dalla solidità delle proprie motivazioni, il disordine viene incitato solo da chi vuole un certo tipo di ordine, e il party sullo yacht non si fermerà mai. E' Irving a dirlo, il nuovo strumento narrativo di questa stagione, una sorta di Mr Wolf coeniano (interpretato splendidamente da Bobby Cannavale, che in quanto a carisma regge il confronto con i protagonisti della serie) inviato per transitare da Whiterose agli altri personaggi, e sistemare le conseguenze dell’incontro/scontro tra Tyrell e Elliot. In questo momento d'arresto della serie, Irving si fa portatore di una riflessione universale, come quel Tancredi de Il Gattopardo: "se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi". Come Tancredi, Irving porta con sé la consapevolezza del fallimento esistenziale e sociale del nostro mondo, lo accetta e in esso prospera. Nella prima stagione, uno dei monologhi di Elliot che più ho amato è:
"Tutti i giorni cambiamo il mondo, ma perché il cambiamento sia significativo ci vuole più tempo di quanto ne abbiamo. Non accade mai niente in una sola volta. E’ lento, metodico, estenuante".
Ora di quella idea di cambiamento sembra rimanere solo la frustrazione del fallimento.

Tutti gli attori in gioco cadono nella stessa trappola: Mr Robot, Darlene, Tyrell, Dom, perfino il superiore di Dom e perfino Price. Whiterose guarda tutti dall'alto, perseguendo sempre lo stesso gioco: costruire una minaccia apparente e una soluzione apparente, indirizzando chi di dovere verso l’una o l’altra posizione. Ognuno di loro ha interpretato per un po' la figura che agiva nell'ombra con la sicurezza di avere un quadro completo della vicenda, solo per essere poi sorpassati da un predatore più grande. Ne escono fuori personaggi estremamente fragili, incompiuti e senza controllo. La società continua ad essere controllata da pochi potenti, e gli strumenti informatici semplicemente ci illudono di poter fare la differenza.

A farne le spese sono le pedine più piccole. La vicenda di Trenton e Mobley ha un valore che va oltre il vicolo cieco che rappresenta per la trama e per le indagini di Dom. Ogni persona si fa oggetto, strumento la cui sopravvivenza è determinata dalla sua funzionalità alle sfere di potere. Se Elliot è ancora in vita perché Whiterose ha visto in lui il mezzo per completare il suo piano, Mobley e Trenton non servono più a nulla da vivi.

In questa vicenda viene sapientemente inserito l'elemento di disturbo: Leon. Il punto di vista più smaliziato e grottesco, molto vicino ai toni di Breaking Bad e quindi, di riflesso, ai Coen. L’attacco dei titoli di testa con la sigla di Supercar è non solo geniale, come in ogni episodio della serie, ma offre anche un collegamento al tema della doppia identità, con l’analogia dell’alleanza tra un uomo e un’intelligenza artificiale, KITT, la quale non è certo paragonabile all'alter ego di Elliot, ma entrambi rappresentano una controparte sui generis che contribuisce alla lotta contro il crimine.


"Shh, the movie’s about to start"
Giunti nel vivo del dramma di Elliot, l’episodio 8 ci mostra il flashback in cui, tra senso di colpa e rifiuto nei confronti di suo padre, l’alter ego Mr Robot ha iniziato a costruirsi il proprio spazio. Lo stacco della sigla dei titoli di testa, metanarrativo come sempre, introduce visivamente il formato cinematografico, che verrà mantenuto per tutto l’episodio.

E' un Elliot profondamente umano il protagonista assoluto. Paura e sfiducia hanno fatto breccia nella sua corazza, e la misura pare colma. Elliot ha sempre cercato di porsi in modo molto analitico rispetto al mondo che lo circonda, e questo è stato sempre il suo punto di forza e il suo limite maggiore: ragionare tanto, costruire e decostruire il mondo in continuazione per farlo combaciare con il proprio grado di aspettative e/o sopportazione. Ora il mondo non riesce più a comprenderlo, non riesce più a conviverci. E la colpa è in parte sua. Ecco quindi che ragiona sulla cancellazione di ciò che è scomodo. Cioè la propria vita, o almeno la coscienza di essa.

Ma non prima di aver reso omaggio ai compagni caduti, alcuni incompresi e dimenticati. E così Mohammed, fratellino di Trenton, lo segue e lo spinge ad occuparsi di lui. Tutto ciò che vediamo viene quindi inquadrato in una visione più simbolica, come è tipico della serie: Mohammed in fondo è una proiezione del sé più profondo e fanciullesco di Elliot, quello rimasto incagliato nel flashback di inizio episodio.

E’ in un cinema nel quale proiettano Ritorno al futuro, che Elliot ritorna a quei fantasmi del passato. Esmail mette da parte complotti e codici e invita lo spettatore a guardarsi alle spalle, a fronteggiare i propri demoni. Un silenzio imperante accompagna Elliot, rotto qua e là da una ricercata soundtrack che concilia l’intimismo della puntata.

L'abilità sta tutta nell'enfatizzare il cammino che Elliot vuole intraprendere per suicidarsi, ma inconsapevolmente quella che raccoglie lungo il tragitto è speranza e coraggio per andare avanti. Il percorso culmina nel totale sblocco emotivo di Elliot, che attendevamo ormai da tempo: finalmente si abbandona a lacrime liberatorie. L'apatico Elliot bambino che si allontana senza batter ciglio dal padre svenuto a terra, lascia il posto all'uomo che si libera di tutto il dolore che per troppo tempo ha accumulato dentro di sé e che ha fatto emergere la rabbia di Mr. Robot. Piange, e ha una catarsi. E riceve un dolcissimo gesto di conforto e condivisione dal Mohammed, di una semplicità disarmante.


Back to the future?
Ritorna, in un confronto casuale tra fan di Ritorno al Futuro, il grande tema della stagione: la capacità di tornare indietro per rimediare ad un errore e cambiare il futuro. La tematica del tempo (e anche il suo utilizzo da un punto di vista tecnico) è sicuramente diventata uno dei protagonisti della serie. Per opera di Whiterose, Angela si è convinta di questa possibilità, convinzione che poggia su basi fortemente radicate nella sua psiche, attraverso la figura della madre. Tutta la stagione, e in parte anche la precedente, hanno "giocato" sulla possibilità di una deriva fantascientifica: i discorsi di Angela, le parole di Whiterose "io hackero il tempo", quell'enorme impianto mostrato nel primo episodio, o il fatto che l’attrice che interpreta Angela da bambina nell'episodio 6 era già apparsa nella 2x11 durante quel surreale interrogatorio kubrickiano.

MA, in questo ottavo episodio, arriva provvidenziale un commento da parte di un fan di Ritorno al Futuro, in quel cinema in cui la serie si sta risolvendo: il film, anche se con un’impostazione sci-fi, non parla di "viaggiare nel futuro per cambiare il passato per poi tornare in un presente alternativo", no, "è molto più semplice di così: il film parla di come un errore può cambiare il mondo". Esmail strizza l’occhio allo spettatore e contestualmente lancia un monito (e una rassicurazione) sulla sua serie: non è sulla possibile deriva sci-fi che dobbiamo focalizzare l’attenzione, dobbiamo invece ricordarci che Mr. Robot parla dell’uomo, degli errori che compie e del modo in cui prova a porvi rimedio. Tutti i suddetti dettagli possono facilmente trovare altre risposte, o ne hanno già trovate: Whiterose ha dichiarato esplicitamente di aver manipolato Angela, così come vengono indottrinati tutti i soldati della Dark Army attraverso il concetto dell' "abnegazione", in pieno spirito terroristico.

A sancire ancora di più il discorso, questo ottavo episodio si conclude tornando proprio al demone di Angela: non si può cambiare il passato. Angela questo non può sopportarlo, non da sola: ecco quindi un bellissimo momento nel quale Elliot, dopo aver salvato sé stesso, cerca di salvare anche l’amica. E lo fa semplicemente parlandole attraverso una porta, in un fluire di emozioni che permeano le pareti, dicendole che tutto andrà bene finché si è insieme e si desidera ancora vivere. Non quel "staranno tutti bene" che Angela ripeteva ossessivamente nell'episodio precedente, ma semplicemente "andrà tutto bene".

Se è vero che non si può cambiare il passato, e anche vero che, come dicevano in Lost, "l’universo trova sempre il modo di correggere la propria rotta": ecco quindi che ricompare la giacca di Mr Robot di cui Elliot si era disfatto. Elliot non è solo Elliot: è anche Mr. Robot. Questo bipolarismo è parte integrante della sua personalità. Non se ne andrà mai, "non vuole andarsene perché in fondo lo volevo io, mi è piaciuto". Bruciare la giacca di Mr. Robot non risolve nulla: serve riconciliazione con quel padre alter ego.

Parallelamente, ecco che arriva un'isperata mail da parte di Trenton. Non è un plot twist, Trenton lo aveva anticipato nell'episodio precedente. E' invece qualcosa di molto più importante, un manifesto: il cambiamento è possibile. In uno degli episodi più intimistici della serie, Esmail fornisce una risposta alternativa alla visione di Irving di qualche settimana fa. Anche Elliot inizialmente pensa sia "la fine del mondo", ma come afferma Welles nel programma radiofonico La Guerra dei Mondi riprodotto dal camioncino che arriva in aiuto di Elliot: "le cose vanno a rotoli per un po’, ma alla fine gli esseri umani perseverano". Esmail ridà peso al manifesto espressivo della prima stagione, proprio a quel monologo citato prima: "perché il cambiamento sia significativo, ci vuole più tempo di quanto ne abbiamo"; ritorna alla speranza dell'undo di inizio stagione, dall' "Everything means nothing to me" dell’episodio 4 all' "Everything will be all right" che accompagna il finale di questo (il brano è "In Time", dalla colonna sonora di Bill & Ted’s Excellent Adventure).

Ancora una volta, un episodio fuori dagli schemi tipici. Un’altra perla che si aggiunge alle precedenti.



In attesa delle ultime due puntate, spero che qualcuno torni o venga a commentare :flower:

Edited by DonnaGnao - 7/12/2017, 20:03
view post Posted: 1/12/2017, 23:56     +1Tokyo Ghoul - Manga & Comics
Dafne a presto allora! :flower:


CITAZIONE (Sakanade @ 30/11/2017, 02:06) 
In realtà questo argomento degli ibridi lascia ancora parecchi interrogativi... Per esempio: è verissimo che il loro odore è comunque particolare, infatti sia Eto che Furuta in un'occasione sono stati riconosciuti come individui "diversi" (la prima da kanae, il secondo da Madam A), tuttavia lo stesso Furuta non viene riconosciuto da Touka quando i due si incontrano all'università. Touka lo scambia per kaneki che, apparentemente, non ha neppure l'odore tipico dei mezzi Ghoul in quanto, a dire di Nishiki, "puzza di ghoul femmina" (ovviamente Rize).
Forse l'odore degli ibridi può essere individuato chiaramente solo dai Ghoul con l'olfatto più sviluppato, oppure esistono modi per camuffarlo nell'uno o nell'altro senso (più umano / più ghoul). Hide potrebbe utilizzare il suo odore naturale + abiti usati da Ghoul per passare inosservato in ambienti colmi di ghoul (come quando piazzò le spie o all'asta).
Certo, teoricamente ad Hide basterebbero grossi agganci per infiltrarsi ovunque senza per forza essere ibrido o mezzo umano, tuttavia ciò condurrebbe ad un'ovvia domanda: che genere di conoscenza assurdamente potente può garantire accesso illimitato a qualsiasi informazione ed una protezione full time da attacchi ghoul?
Un dettaglio particolarmente importante é che i Washuu erano sulle tracce di Hide prima di essere sterminati. L'ipotesi più immediata è che volessero metterlo a tacere perché sapeva troppo, ma come diamine faceva un ventenne solo e senza protezione ad essere così pieno di agenzia, libertà di movimento ed informazioni? Chi c'è o c'era alle spalle di Hide? Il punto è proprio questo: deve esserci qualcuno, perché se Hide non è un Washuu, già conscio di certe realtà in quanto parte della famiglia, la sua identità non può che essere legata a qualche altra organizzazione potente. Ci restano V che praticamente è una parte della famiglia Washuu, i clown che potrebbero essere legati al re del 24° ed il resto del mondo, eventuali enti stranieri di cui non siamo ancora a conoscenza, ma sarebbe sciocco inserire alla fine una ulteriore espansione del sistema. Procedo per esclusione e potrei aver scordato qualcosa, ma essenzialmente giunti a questo punto ci sono poche possibilità realisticamente plausibili.

Cavoli, avevo dimenticato quell'episodio tra Furuta e Touka! In tal caso Hide potrebbe tranquillamente essere un ibrido.
Sul perché i Washuu lo volessero morto, sicuramente Hide era l'uomo che sapeva troppo, addirittura fino ad indirizzare Marude verso la verità sulla natura della sacra famiglia. In effetti la cosa più difficile da digerire è il quanto Hide sappia, piuttosto che una sua probabile natura ghoul. L'alleanza più probabile rimane quella con Eto, che è anch'essa uno dei personaggi più informati del manga, grazie alle ricerche della madre su V... può darsi che quelle ricerche siano bastate a formare Hide per come lo conosciamo oggi. Parallelamente, comunque, Hide potrebbe tranquillamente essere un figlio illegittimo Washuu, la cui nascita è stata tenuta nascosta abbandonando il piccolo lontano dalla famiglia, un po' come Kuzen con Eto per nasconderla a V. Il che motiverebbe l'alleanza fra questi due personaggi.


CITAZIONE (Sakanade @ 30/11/2017, 02:06) 
Sono una ragazza romantica semplice, se non hai voglia di divorare e/o essere divorato dal tuo partner non è vero amore.

Assolutamente :sisi:


CITAZIONE (Sakanade @ 30/11/2017, 02:06) 
È una teoria ancora lacunosa e confusionaria.. Stando a quanto sappiamo, il processo potrebbe svolgersi in entrambe le direzioni. Dio distrugge tutto è crea tutto, qualunque parto dell'immaginazione è concesso. Il senso della storia dovrebbe essere questo: umani e ghoul sono la stessa cosa. Quale modo migliore di dimostrarlo se non attribuire alle due specie una stessa origine? Ho ipotizzato che gli umani si siano evoluti dai ghoul per una questione statistica: generalmente la selezione naturale predilige l'adattabilità. Tra un predatore che può accedere ad un solo tipo di cibo ed un animale onnivoro capace di alimentarsi praticamente di ogni cosa, sopravviverà più facilmente l'onnivoro. Al contrario, quale tipo di selezione potrebbe aver prediletto i ghoul al posto degli umani? Una mutazione casuale che porta un carattere "sfavorevole" rispetto all'ambiente tende gradualmente a sparire, o meglio, rimane "recessiva". Se l'ambiente favorisse i ghoul essi sarebbero la specie dominante ed il carattere onnivoro della popolazione umana sarebbe estremamente raro.
Probabilmente ho reso il discorso anche più confusionario, in sostanza mi viene più facile pensare agli umani come ad una "costola" dei ghoul piuttosto che il contrario.
Sul mostro di carne, è possibile che il primissimo, essendosi generato da un ghoul abbia "prodotto" umani. Il secondo ed il terzo sono in dubbio, ma quello di 100 anni fa era di certo un ibrido, un ibrido genetico non trapiantato. I bambini dei sotterranei si definiscono "umani" eppure in qualche modo i loro antenati sono riusciti a fermare il mostro distruggendone gli occhi. Come hanno fatto senza Kagune? Chi sono e come sono nati? Forse un dragon ibrido può davvero generare entrambe le specie senza distinzione...

Il tuo discorso è perfettamente chiaro, ed è tanto verosimile quanto significativo per il senso del manga. Riguardo la gente dei sotterranei, effettivamente per ora è lasciato intendere che siano umani e che da soli abbiano distrutto tutti gli occhi del blob di carne... Sembra strano anche a me. L'alternativa sarebbe che il mostro di 100 anni fa abbia dato vita sia a umani che ghoul, i quali avrebbero contribuito alla disfatta del mostro, per poi lasciare i sotterranei.
view post Posted: 29/11/2017, 21:13     +4Tokyo Ghoul - Manga & Comics
Aaaaaaahh ben tornata! :flower: :flower:

A chi ancora manca, spero torniate presto tutti! D:

Alluuora, concordo assolutamente su Chie e Tsukiyama (devo ancora leggere i romanzi arrrgh), su Tooru (e proprio per questo motivo preferirei che fossero evitati quei momenti in cui “ti faccio credere che è stata sconfitta”, ma va be'), sui clown e su Furuta.

Riguardo Hide:
Anche io mi chiedo cosa possa esserci dietro questo personaggio oltre l'ipotesi del legame con Eto e della parentela Washuu. Giustamente ci chiediamo come abbia fatto Hide a circolare tra i ghoul per tutto questo tempo, e l'ipotesi dei vestiti sembra debole. Finora mi sono limitata a credere che lo status di Washuu lo abbia portato sempre un passo avanti a tutti, con infinite conoscenze in più agli altri, che l'alleanza con Eto possa esser stata sufficiente come lasciapassare su Rue, e vedo anche possibile che in passato Hide abbia avuto a che fare con Kanou, cosa che gli ha reso possibile successivamente di salvare Amon. Ma rimane il problema dell'asta, non vedo quali conoscenze possa aver usato per infiltrarsi e permanere indisturbato. E veniamo alla tua ipotesi: Hide un mezzo ghoul. Sembrerebbe far quadrare molti conti, tuttavia ho due riserve:
1) I mezzi ghoul hanno comunque un odore particolare, che in genere attira l'attenzione di chi li avverte, quindi anche in questo caso Hide non sarebbe passato del tutto inosservato.
2) Specularmente si verrebbe a creare il problema contrario: quando Hide e Kaneki (ancora umano) trascorrevano i pomeriggi all'Anteiku, il personale ghoul avrebbe dovuto accorgersi della sua natura, Touka per prima, la quale, dopo la trasformazione di Kaneki, avrebbe sicuramente sollevato l'argomento... così come non avrebbe senso la scena in cui Touka, dopo aver salvato Kaneki e Hide dalla minaccia di Nishiki, intima a Kaneki di risolvere il problema Hide o lo avrebbe ucciso lei stessa per salvaguardare la copertura di tutti.
A meno che non mi sfugga qualcosa di banale che spieghi questi punti, sono più propensa a credere che le sole conoscenze (e magari qualche scappatoia che ancora non conosciamo), abbiano permesso a Hide di girovagare praticamente ovunque. Non senza rischi, sia chiaro... ma è ben noto che Hide sia un personaggio determinato, pronto a correre rischi anche alti.


CITAZIONE (Sakanade @ 28/11/2017, 02:01) 
Hide tiene davvero a Ken, anche su questo metterei la mano sul fuoco, non solo per quanto abbiamo visto nel manga, ma soprattutto per i riferimenti letterari che hanno da subito accompagnato l'amicizia tra questi due. Per inciso, Hesse è un famoso sostenitore delle amicizie maschili amigue e colme di tensione omoerotica :asd: Ishida ci ha giocato parecchio, pensiamo alla scena finale di Demian... Emil Sinclair e Max Demian sono entrambi in un ospedale militare. Max è ferito gravemente da una granata e sa che sta per morire, così si congeda da Emil con un bacio sulle labbra, ma prima gli dice che sarà sempre dentro di lui (hem), come guida, una forza spirituale a cui attingere intimamente nei momenti più bui... Suona familiare?
Diciamo così: credo che Hide sia ambiguo in ogni caso, quindi un'amicizia ambigua ci potrebbe stare benissimo. In questo preciso caso, tuttavia, credo che Hide abbia tirato la carta dell'amore per schermarsi, evitando di concedere più del dovuto. Una linguista ha scritto che l'espressione usata da Hide, o meglio il modo di impostare la frase, suona come quello di una ragazzina, un'adolescente che parla del suo idol preferito per esempio. é fuori contesto per il personaggio che solitamente non si esprime in questo modo. Non so se qualcuno qui possa confermare o smentire.

Quadra perfettamente :sisi:



151
Anche a me è piaciuto molto il personaggio di Kimi, determinata a raggiungere ciò che vuole anche sporcandosi le mani e assumendosene le responsabilità. E poi finalmente una gioia per Nishiki :wub:
Significativo il discorso su Kaneki uomo, che per un verso controbilancia perfettamente il peso dei ghoul che è aumentato a dismisura nel corso del manga, e contemporaneamente livella colpe e responsabilità, che è il solo modo affinché la nuova collaborazione fra le parti abbia un vero significato. Bene anche la parentesi su Matsuri: il suo ritorno fa storcere parecchio il naso, quindi che almeno gli venga dato un senso e uno scopo.
Sul primo OEK abbiamo avuto altre informazioni solo per confonderci ancora di più XD Abbiamo queste due versioni, e non è chiaro quanto possano combaciare.

CITAZIONE (Sakanade @ 28/11/2017, 02:01) 
Ora mi chiedo: se il primo re aveva divorato tutti per diventare dragon, da dove sono sbucati quelli che lo hanno bloccato? chi era presente per distruggere gli occhi? Gli abitanti dei sotterranei si sono rigenerati dagli occhi distrutti, un po' come abbiamo visto i gusci degli oggai? é possibile ricreare la vita così com'era? Se la risposta è sì, può darsi che l'origine degli umani come specie sia stata una creatura simile a kaneki ed al re sotterraneo. Pensiamoci: un pianeta senza umani, i ghoul non potevano fare altro che mangiarsi a vicenda, divenendo facilmente kakuja... poi, ad un certo punto, l'evoluzione: un ghoul si trasforma nel primissimo dragon e dalla sua "divisione" si generano esseri con un conto di cellule rc molto più ridotto, capaci di alimentarsi anche di cibo normale. La presenza delle due specie ricostituisce un equilibrio che consente a tutti di sopravvivere, scampando all'estinzione.

Ecco, io mi stavo scervellando sulla cosa opposta, che questi occhi possano generare ghoul, e non avevo pensato a questa splendida soluzione! Fila liscia come l'olio e dà senso a tutto. Sempre a proposito degli occhi che generano vita, è interessante l'ipotesi su Hairu :omg: Il calendario di Ishida non mente mai! E Ui non aspetta altro.


CITAZIONE (Sakanade @ 28/11/2017, 02:01) 
Conclusioni momentanee: dall'ultimo capitolo sembra proprio che il "vero nemico" sia V. Ho questa sensazione ed onestamente non mi stupirebbe. Come organizzazione hanno contribuito allo sterminio dei Washuu perché erano un ostacolo per loro, ma a quanto pare non sono particolarmente favorevoli all'idea di una collaborazione umani-ghoul. Quindi? Possibile scenario: Furuta si ritrova a combattere contro V, è stremato e pronto a morire, quando dal nulla compare Rize. I due tengono a freno V in qualche modo, ma Rize ha bisogno di nutrirsi per combattere e Furuta le offre il suo corpo. Lei accetta, scena strappalacrime, momento soft gore, sangue, Rize risorge come l'araba fenice e stermina V una volta per tutte perché è giusto che sia lei a farlo, a prendersi una rivincita contro il sistema che l'ha schiacciata.

Deve finire così! DEVE


CITAZIONE (Sakanade @ 28/11/2017, 14:11) 
Ho appena letto una teoria interessantissima e tanto folle da poter essere vera... Pagina 12 su mangastream: quando Matsuri parla dell'oek originario si vede una figura con i capelli neri, lisci e metà viso coperto. Somiglia a Furuta, ok, ma non vi ricorda anche qualcun altro??
UTA!!!
La teoria originale in sostanza propone Uta come OEK e questo spiegherebbe una marea di stranezze riguardanti questo personaggio, a cominciare dagli occhi tatuati... Se colori artificialmente di nero entrambe le sclere dei tuoi occhi nessuno potrà mai stabilire se sei un ghoul o un ibrido come Eto. È la soluzione più logica se ci si pensa. Ancora oltre: Uta forse è il pg caratterizzato dalla più vivida immaginazione, lavora come tatuatore e realizza maschere che catturano la vera essenza di chi le indossa. Viene chiamato "senza volto" perché la sua immagine muta costantemente ed è capace, come Donato, di realizzare cloni con il proprio kagune. Ciò ci riporta ai concetti di immaginazione, plasmabilità ecc.. Poi abbiamo Itori che fin da tg si è dimostrata particolarmente sensibile sull'argomento ibridi,
al punto che ci siamo chiesti se un tempo fosse stata madre di un ibrido a sua volta. E se, invece, il suo atteggiamento dipendesse dal forte legame che ha con Uta? Tantissimi pezzi cadrebbero al posto giusto basandoci su questa teoria anche se ci sono alcuni dettagli che non mi convincono. Sappiamo che Uta era un ragazzino turbolento del terzo distretto che non accettava limiti ed autorità. Durante questa adolescenza tormentata conosce Yomo e diventano amici. Yomo lo ha visto crescere e cambiare giorno dopo giorno.. Le possibilità sono due: a)
l'oek era un ragazzino quando è diventato mostro di carne e si è "ibernato" per anni in quel kagune enorme di pietra per poi fuggire e vivere in superficie, ricominciando ad invecchiare. b) L'oek originario ha effettivamente generato vita. I suoi "eredi" potrebbero benissimo essere Uta e gli altri clown che,
come lui, hanno abilità illimitata di manipolare il proprio kagune.
Questa idea mi convince di più, ma ricordo anche che Eto disse a kanae "il mio dio è un bambino dal potere formidabile". Perché questa scelta di parole? Perché proprio "bambino"?

:shock:
Non so cosa sia più shock, la teoria in sé o il fatto che calzi spaventosamente bene... Guarda, la prima ipotesi è più che credibile: come hai fatto notare, calza perfettamente con quella frase di Eto che finora era rimasta senza riscontro e che un significato deve avercelo per forza.
view post Posted: 29/11/2017, 19:08     +2Berserk - il manga di Kentaro Miura - Manga & Comics
CITAZIONE (Sakanade @ 29/11/2017, 12:41) 
Oh boi oh boi cosa abbiamo qui? Vi siete proprio sbizzarriti in mia assenza, monellacci! (vi adoro :flower:)
Donna hai scritto analisi stupende, alla mia prima lettura non avevo colto metà dei concetti che hai sviscerato tanto dettagliatamente. Ora vi chiedo: a che punto siamo? Qual è la mia libertà di parola? Vorrei approfondire pesantemente su Griffith e soprattutto il rapporto tra Guts e Griffith. Mettiamoci pure una spolverata di predestinazione e l'Idea del Male... Are you ready for a shit ton of useless delusions??

Ciaoooo :flower: Ma grazie :3

Io sono al volume 13, il delirio è giunto, quindi potete sbizzarrirvi su Griffith, predestinazione, Mano di Dio e tutto ciò che riguarda l'eclissi.
Si dia inizio alle danze, aprite il vaso di Pandora, liberate i cani.
view post Posted: 20/11/2017, 19:55     +2Accade oggi - Off Topic
CITAZIONE (GinoSkà @ 20/11/2017, 19:01) 
Io ho già comprato l'uovo di Pasqua :sisi:

Ma poi la prova costume??
view post Posted: 20/11/2017, 00:10     +2*Compleanni Utenti* - Off Topic
Tutturuuuuuuuuu

Buon compleanno gentleman!

Tutturuuuuuuuuu


Ti regalo la simmetria di questo post
view post Posted: 17/11/2017, 16:35     +1Tokyo Ghoul - Manga & Comics
Grazie! :flower:

CITAZIONE (jake8 @ 17/11/2017, 15:06) 
Ma vista la reazione di Amon sono propensa al "sono innamorato" perché che siano amici è ovvio, si sapeva già,mentre se amon ha appreso questa dichiarazione come qualcosa di nuovo che giustifica un comportamento particolare allora probabilmente si tratta di una nuova rivelazione.

Sì, in effetti è possibile. Io non avevo inteso la reazione di Amon come sorpresa ma può essere, dato che la vignetta in questione è piccola e abbozzata.


Sicuramente Ishida si è espresso in termini non univoci volontariamente, in fin dei conti qualsiasi rapporto è più di una definizione, figurarsi quello tra loro due :D Anzi in questo manga abbiamo più di un esempio del genere


CITAZIONE (jake8 @ 17/11/2017, 15:06) 
Poi non so voi ma più che altro io per tg sono confusa dalla rappresentazione dei movimenti, ogni volta non capisco chi colpisce chi e come.

Puoi dirlo forte XD
view post Posted: 16/11/2017, 21:49     +3Tokyo Ghoul - Manga & Comics
CITAZIONE (jake8 @ 16/11/2017, 18:16) 
Ma che ne pensate del
"mi piace" di hide? È gay e innamorato di kaneki o gli vuole tanto bene come amico?

Speravo potessi dircelo tu :flower: In questo topic manca qualcuno che conosca il giapponese, Sun stava seguendo il manga ma non so se abbia concluso la lettura. Siamo costretti a leggere traduzioni di team di cui non conosciamo (almeno io non conosco) l'affidabilità... Ci sono tantissimi dettagli su cui sono curiosa di sapere come sono scritti in lingua madre.

Comunque, i miei due centesimi
Sono più propensa ad intenderla come amicizia, ma in realtà entrambe le cose forse sminuirebbero l'unicità del rapporto che questi due personaggi hanno :D
view post Posted: 16/11/2017, 17:35     +4Tokyo Ghoul - Manga & Comics
Salve cari :D Abbiamo un po' di arretrati.

@Skyloft
CITAZIONE (Skyloft @ 2/11/2017, 20:22) 
usa la metafora di mappa e tesoro, che cavolo intende? Solo ribadire che appunto di un tesoro magari sai dove dovrebbe essere ma ciò che contiene no finché non lo apri, lui l'ha trovato e aperto (e mo so ca**i XD),sperando in un certo contenuto, questo era il suo scopo?

Il concetto è quello, però lo diceva riferito non a sé stesso bensì a Ui, il quale voleva (ma ha ammesso di essersi reso conto che fosse una mera illusione) che i suoi compagni tornassero in vita.

CITAZIONE (Skyloft @ 2/11/2017, 20:22) 
Il passare un testimone importante come quello di re a Kaneki potrebbe celare una volontà che ancora ci è ignota, un piano -non so come- più articolato e -non so come peggio ancora- che si basa su previsioni future molto in avanti. E a questo punto non mi è chiaro se squadra 0 e Furuta sappiano le stesse cose, e se addirittura puntino a un qualcosa di comune, pur seguendo strade diverse. Ho molta confusione, se ci sono cose che mi sfuggono che si dovrebbero capire già ora e vi va ditemele :crie:

Anche io notai che gli scopi di Furuta e quelli di Arima / Eto potrebbero non essere così diversi... Per ora comunque non abbiamo ancora dettagli solidi.


Concordo con tutto quello che hai detto sul 147 :D

148 e 149
Finalmente Hide padroneggia, e mi sembra che il ritmo della narrazione stia giustamente incalzando ma senza essere frettoloso. Come immaginavamo, la maschera di spaventapasseri nasconde lesioni dovute all'ultimo incontro con Kaneki, per la precisione sulla parte inferiore del volto e alla gola, che gli impediscono di parlare. Ma non solo, doveva anche nascondersi dai Washuu... spero che la connessione con loro sia chiarita al più presto. Spero che l'incontro tra Hide e Kaneki sia qualcosa di eccezionale, ormai tutto punta a questo e ci sta caricando di aspettative... Il poco spazio che Hide ha avuto a conti fatti in tutto il manga è stato l'espediente perfetto (e ricorrentissimo) per renderlo un personaggio chiave, ma, a dispetto di ciò, Ishida ha fatto un gran lavoro nel donargli una profonda caratterizzazione, gli è bastato qualche dettaglio qua e là e il ruolo stesso di cui Hide si è fatto portatore nel :re. "Gli voglio bene" :wub:

Stesso discorso per Marude, finalmente il suo giusto spazio e il giusto posto nel CCG. Le interazioni tra lui e Hide offrono anche qualche parentesi carina che spezza la tensione, Ishida non ha mai trascurato questi piccoli dettagli, ma soprattutto sono parentesi talmente piccole che non intaccano tutto il resto (*coff coff* non si può dire lo stesso di Snk *coff coff*). E finalmente ritroviamo Akira e Amon, a collaborare per giunta :shifty: :la:

Ho apprezzato la parentesi Kanou. In due capitoli (per lui conclusivi) Ishida è riuscito a dare un senso e un significato alla sua figura. Finora non era stato altro che il solito folle scienziato, che a conti fatti non comunicava niente di che al lettore. Adesso scopriamo che in definitiva è un'altra faccia del poliedro: anche lui puntava a far raggiungere il punto di rottura al sistema per permettere un cambiamento radicale in futuro (e arriva con un tempismo perfetto l'immagine della gabbia aperta, che fa riferimento al discorso che Kanou ebbe con Kaneki nel suo laboratorio)... perfettamente in linea con Furuta, cambiano soltanto le motivazioni personali, nel suo caso è il volere che la scienza ghoul venga usata anche in medicina e non solo come arma. La sua morte è stata perfetta, perché onesta: raggiunto il suo scopo con Kaneki (e date le direttive a Kimi, finalmente riecco Kimi), non gli rimane altro scopo da portare a termine, e decide di morire esattamente come è vissuto, fautore di sé stesso, senza rimorsi e noncurante di qualunque altro essere, per lui sono tutte pedine che non meritano neanche l'attenzione di essere oggetto di rancori. Molto bella la rappresentazione visiva della morte attraverso gli uccelli che volano via, e la chicca di quelle ultime parole mentre muore.

Mi ha fatto piacere che sia stata data attenzione a Tsukiyama in questi capitoli, negli ultimi eventi i membri della Capra hanno agito come squadra e l'attenzione è stata distribuita equamente, ma è chiaro che non tutti i personaggi si portano dietro lo stesso bagaglio, e i momenti con Tsuki non deludono mai, appassionato e incrollabile com'è... Infatti sono state lacrime. Abbiamo analizzato tutto di Kaneki, i suoi comportamenti, i suoi errori, i suoi bias, le sue paure, e nonostante questo, anzi proprio per questo, chi non vorrebbe vedere Kaneki felice? :crie: Bello come Tsukiyama si sia definito la spada di Kaneki, mentre Banjo a suo tempo si definì il suo scudo.

Intanto Ayato finalmente è tornato e Hide è con loro. Adesso è da vedere come si collegano le cose: civiltà perduta nelle viscere del 24° distretto, e Kaneki versione Tokyo Ghoul che nasce e va cercato nel sottosuolo. Non ci era piaciuto questo espediente della civiltà perduta, ma alla luce di questi ultimi collegamenti potrebbe venirne fuori qualcosa di sistemato.
Da vedere anche come i clown si porranno nei confronti di questa cosa, se come semplici osservatori o qualcosa in più... Finora si sono divertiti nel mescolare più volte le carte e gettare input per osservare le reazioni degli altri, non ultima Itori con i membri afflitti della Capra.

Note sparse:
- Qualche ipotesi su quale possa essere l'assicurazione che Hide cercava su Rue? Dopo la morte di Kanou è arrivata prontamente Kimi, ma non credo sia questo.
- Uta che riporta indietro Yomo :3
- Caliamo come sempre un velo pietoso sulla sopravvivenza di Tooru e quell'altro, spero seriamente che Ishida dia un senso anche a questo.
- Bello che le origini dei Washuu siano state collocate nel medio oriente, che viene a rappresentare la culla delle prime civiltà non solo per gli umani ma anche per i ghoul.
- Riguardo i titoli: dopo quel collage che feci nell'ultimo commento, il capitolo successivo era intitolato 1. Potrebbe rappresentare una sorta di rinascita/svolta del :re... Oppure i prossimi capitoli potrebbero essere divisi in “parti” (1, 2, 3...), a seconda di come procedono gli eventi. Niente, non badate ai miei scleri
- Alla fine del manga mi piacerebbe veder raccolte tutte le foto che Chie Hori ha scattato nel corso del manga :D
- Mi sto chiedendo ancora di più dove intanto stia andando il redivivo Fruittello, forse il suo ruolo non è ancora finito, credo ci sia qualcosa di intuibile ma che mi sfugge aarrghhh
view post Posted: 5/11/2017, 23:35     +2Berserk - il manga di Kentaro Miura - Manga & Comics
@ Casmix
:flower: Semplicemente perfetto, concordo pienamente su tutto.

CITAZIONE (Casmix; @ 4/11/2017, 15:02) 
anche Guts a modo suo ha inseguito qualcosa, ovvero un "posto" da chiamare casa, ed esso non è per forza una località ma può essere anche il cuore di qualcuno. Di un amico, di una donna. Questo volersi dimostrare degno di quell'affetto porterà anche lui a autodistruggersi.
Non posso andare molto avanti con il discorso, però a me Berserk ha mostrato quanto la brama sia tra i motivi del collasso dell'umanità. La brama non è per forza solo di ricchezza. Quello è il caso principalmente di Griffith. Per Guts come per Caska è puramente un affetto che li faccia vivere serenamente. Per altri personaggi del manga è desiderio sessuale, etc.

Interessante questo punto di vista, considerare come brama anche il cercare una famiglia o degli affetti... Non lo avevo mai considerato così, siccome a primo impatto considero brama qualcosa di eccessivo e/o di non positivo, mentre desiderare degli affetti è un qualcosa di positivo e genuino per l'essere umano... Eppure il risultato per Guts e Caska è stato quello che dici tu, li ha portati loro malgrado alla rovina.


@ Gamber
Quello è un altro aspetto di cui mi piacerebbe discutere (si salvi chi può :asd: "Fuggite, sciocchi!")




P.S.
CITAZIONE (Casmix; @ 5/11/2017, 21:26) 
A quanto vedo Donna ha una rivale nello scrivere papiri :asd:

:asd: E pensa che nel forum non sono mai stata quella che scrive i maggiori papiri... Saka ne sa qualcosa :rolleyes:
view post Posted: 2/11/2017, 19:46     +2Berserk - il manga di Kentaro Miura - Manga & Comics
Alluoora sono arrivata al vol 10 (vado lenta perché come mio solito leggo e seguo millemila cose contemporaneamente :patpat:).

Mi riprendo da qui --->
CITAZIONE (DonnaGnao @ 19/10/2017, 01:13) 
Con la compagnia dei falchi, Guts compie un’evoluzione enorme ma molto credibile: torna la voglia di vivere, che lo spinge consciamente a non rischiare la vita per nulla, ma solo per difendere i compagni ai quali si affeziona; inoltre, benché persistano in lui incrollabili dubbi, per la prima volta individua uno scopo per cui combattere ("non so se è questa la risposta che cercavo, ma ora combatto per Griffith").

Ovviamente l'idillio si spezza in fretta. Griffith inizia a cedere alla sua ambizione, sempre più machiavellico e sempre più corruttibile. E Guts, seguendo ciecamente gli ordini di quello che è diventato il suo mentore, unico porto sicuro nel mare di incertezze, finisce per sporcarsi le mani al posto suo. La catena di eventi inizia dall'assassinio del conte, in cui ci va di mezzo per errore il figlioletto. Significativo, ancora una volta, il sogno psicologico (stavolta ad occhi aperti): Zodd che uccide il piccolo Guts, ma non è Zodd, è l'attuale Guts, quello che per errore ha ucciso un ragazzino e, per riflesso, anche il suo io bambino e quella briciola di innocenza che conservava; e tutto questo in una fogna, simbolo non solo e non tanto della corruzione dell'anima, quanto del rimorso e del dolore che porta con sé, che è tanto più evidente se comparata alla figura visivamente perfetta e lucente di Griffith (che, come abbiamo già fatto notare, richiama fortemente l’iconografia cristiana), il quale invece non prova rimorso alcuno, ossessionato com'è dal suo sogno.

Qui Miura sfrutta una tempistica perfetta per inserire le parole di Griffith sull'idea – anzi, l'ideale - di sogno. Ho trovato questo argomento molto personale, e credo possa toccare da vicino chiunque... Chi di noi non ha mai provato a perseguire (e magari ci prova ancora) un sogno o un obiettivo impegnativo, che vada al di là del quieto vivere o il sopravvivere? Ovviamente i nostri obiettivi possono differire enormemente da quelli di Griffith, e possiamo non concordare con lui sul fatto che il fine giustifichi i mezzi (quanto meno i mezzi violenti), ma è semplicemente la sua profonda convinzione e dedizione a rendere Griffith molto vicino al lettore. O almeno io lo vivo così, forse anche troppo, essendo (ahimè) una persona tremendamente idealista… effettivamente per me il sogno, anzi i sogni, sono qualcosa per cui vivere, sono lo scopo della vita stessa, e per questo mi ritrovo fortemente con le parole di Griffith: "ci dà forza e ci tormenta, ci fa vivere e ci uccide […] Se si nasce uomini, si dovrebbe desiderare una simile vita. Una vita da martiri spesa in nome di un dio chiamato Sogno".
Come per Guts, anche per Griffith la caratteristica distintiva non è l'estrema bravura con la sciabola, o l'intelligenza o l'arguzia: Caska ci dice che ''sarebbe facile descriverlo solo come un uomo forte... Griffith non era forte, all'inizio... lo è diventato col tempo", e tutto ciò per realizzare il suo sogno. La sua caratteristica è proprio questa incrollabile fede.
E' interessante anche notare che, in questa accezione di sogno, non ha molta importanza la natura e la portata: ogni sogno merita di essere vissuto, può essere anche la creazione di una spada. (A proposito della creazione di una spada: era subito chiaro che la spada si riferisse a Guts, ma è stato bello quando poi Guts, durante la sua lontananza dalla squadra, abbia incontrato proprio un fabbro dedito solo alla creazione di spade come sua unica realtà.) Tuttavia è anche vero che "ci sono sogni tali da spazzare via tutti gli altri", che è il modo in cui Griffith interpreta il suo. E da qui partirebbe una filippica sul concetto di "superiorità" che Griffith avverte in sé stesso, allacciato alla predestinazione, ma magari ci tornerò più in là.

Similmente, ho trovato molto interessante la sua concezione di amicizia (almeno nell'ambito di cui tratta il manga, è chiaro che poi si possa aggiungere molto altro). Un amico visto come una persona alla pari, e non come un "seguace". Può sembrare una cosa banale, ma basta correggere un attimo la prospettiva: quante volte capita di vedere persone che, consciamente o inconsciamente, per un milione di possibili motivi, si lasciano trasportare dal comportamento o dagli obiettivi di qualcun altro, reprimendo la propria personalità. Questo manga riesce a cogliere tantissimi aspetti dell'essere umano (sia intrapersonali che interpersonali) talmente istintivi e viscerali che qualunque lettore può sentirsi coinvolto.
Poi è bellissimo che sia questa la chiave di volta per Guts: rendersi conto di non essere una persona "a sé stante", e quindi di non rientrare nella definizione di "amico" di Griffith. A questo punto Guts è costretto a rimettere in discussione tutta la sua persona, e ad interrogarsi sul concetto di "sogno" e "scopo" di cui si parlava prima. E questo scopo non potrà essere altro che la spada, unica costante della sua vita, simbolo del combattere inteso sia come il non arrendersi mai (che è sempre stata la sua peculiarità), sia come un modo effettivo per superarsi costantemente (paragone con Griffith), fino ad essere scintilla di vita (paragone col vecchio fabbro). Tutta questa presa di coscienza e conseguente percorso già di per sé hanno il loro spessore. Si aggiunga poi il fatto che il riscattarsi di Guts viene fuori non da un ideale astratto, del tipo "voglio diventare una persona indipendente e completa, con un mio sogno", questo sarebbe stato un passo avanti troppo grande... il suo riscattarsi è invece ancora legato a sentimenti molto umani e viscerali: profonda delusione prima, e rivalsa poi, nei confronti di Griffith (“ora voglio raggiungerlo con qualcosa di mio”). Bellissimo. (Tra l’altro non me lo aspettavo che Guts avrebbe lasciato la compagnia in questo punto dell'opera.)

Questo mi porta direttamente al giorno della partenza. Lo scontro tra Guts e Griffith, ragazzi che scena... Per farvi capire: a me in genere dei combattimenti frega una cippa, quasi li leggo di fretta perché mi interessa solo chi vince e chi perde XD (a meno che non ci siano dettagli importanti per la trama o significati / simbolismi dietro). Ma in questo scontro Miura ha creato una tensione e un pathos magistrali... che non ho quasi mai riscontrato prima o altrove. A maggior ragione che si risolve in UNA sola mossa... tutta la tensione e l’attenzione riversata su una sola tavola. Magnifico.
Inoltre in questo scontro credo si abbia il primo vero collasso morale di Griffith: se Guts non può essere suo, meglio che muoia (e per mano sua). Finora si era limitato a far combattere i propri compagni per la sua causa (e loro erano liberi di farlo o meno), oppure causare la morte dei nemici politici... Ora siamo su un altro livello. Il passo è importante.

Un'altra raffigurazione molto umana è quella del passato di Caska, e del modo in cui si è approcciata a Griffith. Oltre la storia in sé, mi è piaciuto un fatto: il sentimento che Caska nutre per Griffith viene analizzato sotto più punti di vista, intendendolo ora come ammirazione, ora come amore, ora come ossessione... Si percepisce perfettamente, nel corso della lettura, la natura complessa e controversa di questo legame. E’ un dettaglio assolutamente fondamentale (e raro). Per conseguenza, assume spessore anche la gelosia che Caska nutre nei confronti di Guts, e così fa ancora più tenerezza quando poi iniziano ad avvicinarsi, fino a creare un forte legame.
Del resto Caska è un personaggio a tutto tondo, proprio come Guts e Griffith: anche lei si mostra agli altri come una persona tutto d’un pezzo solo per nascondere tante fragilità. Ed è bellissimo quando la vulnerabilità esce allo scoperto, come quando Guts ritrova la squadra dei falchi e subito è al fianco di Caska per sostenerla in quel momento difficile. Se a primo impatto si mostra risentita e distante, basta poco per mandar giù le difese e sfogarsi a cuore aperto. E si raggiungono momenti di dolcezza disarmante.

Guts e Caska insieme sono l'amore :wub: Sono abbastanza complementari laddove serve (Caska ha fede - non nei sogni ma nelle persone - mentre Guts è alla continua ricerca di uno scopo, Caska è disciplinata e affidabile mentre Guts è istintivo e impulsivo, ecc.), e hanno poi dei punti in comune (testardaggine, irascibilità, visceralità nel lasciar fluire i sentimenti, come anche il fatto che siano entrambi abbastanza impacciati XD) che non fanno altro che aumentare l'interesse reciproco. Interessante anche come entrambi si identifichino nel simbolo della spada: per entrambi è stato il primo mezzo di sopravvivenza e continua ad esserlo, con la differenza però che Caska la userà totalmente al servizio di Griffith (e per riflesso in difesa della sua squadra), per i motivi detti sopra, mentre Guts la identificherà come il suo scopo personale, its own personal jesus.
Il rapporto d'amore (sia in generale, che nello specifico il sesso) tra Guts e Caska mi ha molto colpito, positivamente intendo. Era chiaro che Miura avesse uno stile molto diverso dagli autori a cui siamo (o almeno io) più abituati, ma ha fatto ancora più effetto vederlo in atto nei legami affettivi tra i personaggi: riesce incredibilmente ad essere crudo spontaneo e tenero contemporaneamente... tre punti che individuano una circonferenza, nel senso che è proprio un circolo continuo. E' tanto singolare quanto perfetto. E questo sia quando i personaggi semplicemente interagiscono o battibeccano o si sostengono, sia nelle scene d'amore.

Sulla scena d'amore tra Guts e Caska ci sarebbe tanto da dire. Essendo un momento di condivisione, così come di vulnerabilità, emerge il lato più umano dei personaggi, cosa che a Miura riesce benissimo. Nonostante questi due abbiano iniziato gradualmente ad amarsi già da tempo, ciascuno di loro permette a sé stesso di abbandonarsi all'amore fisico solo nel momento in cui tutto il resto sta crollando e si fa fatica ad andare avanti (soprattutto per Caska), o comunque in un momento di sofferenza e tensione. E questo è molto umano. Apro una piccola parentesi riprendendo un paragone che si è fatto mesi fa nel thread di Tokyo Ghoul, per chi fosse interessato ^_^ (credo non interessi a tutti ed è comunque spoiler quindi metto sotto spoiler)
Ricordo (lo lessi molto in ritardo) che metteste a confronto questa scena d'amore con quella tra Kaneki e Touka, osservando come, nonostante gli stili dei due autori siano molto diversi, narrativamente i due momenti hanno avuto delle strutture comuni. Ora ho potuto notarlo anche io, il fatto di amarsi in un momento di vulnerabilità... E' un parallelismo molto interessante, vedere come ogni autore carpisce una stessa realtà, rielaborandola con stili tanto diversi. Mi ritrovo molto con quello che diceste: ogni manga / autore ha il suo stile che si confà al suo contesto, quindi non avrebbe senso dire "avrei preferito qualcosa di diverso in quella situazione", anche se poi è chiaro che ogni lettore si ritrova a preferirne uno piuttosto che un altro. Alla fine anche io in linea di massima tendo a preferire lo stile di Ishida, però devo dire che è stato molto stimolante guardare le cose con altri occhi, da un punto di vista diverso da quello a cui ci si sente più affini.

Inoltre, parlando sempre di questa scena, ci si ricollega subito al discorso di Wrager sulla nudità e la spontaneità, "che quasi ti scordi che è nuda", come dicevi, e crea un effetto dolce. In più stavolta si aggiunge un contrasto: l'elemento di estremo realismo, che convive con tutto il resto, in questa scena diventa veicolo per richiamare alla memoria di Guts la violenza subita, che arriva addirittura ad estraniarlo e fargli perdere il controllo. E' stato un momento interessante (anche perché è una cosa che spesso succede nella vita reale così come in letteratura, ma poco nei fumetti per il grande pubblico, essendo molto delicato da rappresentare, con le immagini ancor più che con le parole... ma ormai lo abbiamo capito che Berserk è orgogliosamente sui generis nel porsi al grande pubblico). Del resto anche gli altri rapporti d'amore mostrati nel manga portano con sé una componente di violenza, come Griffith nel rapporto con la principessa Charlotte, che anzi è un puro momento di sfogo, e si addice perfettamente al particolare tipo di violenza di questo personaggio, a tratti latente o repressa, a tratti piegata alle circostanze per un bene superiore, e quando meno te lo aspetti esplode.

Griffith post partenza di Guts:
Cavoli non mi aspettavo una caduta così rovinosa per il falco bianco... Come dice Caska, Guts è l'unico che sia riuscito ad intaccare l'assoluta concentrazione di Griffith nel perseguire i suoi scopi. E, parlo almeno per me, mi sono ritrovata proprio nei suoi panni: mi sono stupita quanto lui nell'accorgersi della portata di questa interferenza e della conseguente frattura. Griffith perde velocemente il controllo delle proprie azioni, e cade quasi in preda ad un delirio durante quella scena di sesso... la resa da parte di Miura è spettacolare. Questo errore gli costerà tutto. Molto intensi i momenti della tortura; pur essendo consapevole dell'enorme perdita di tutto ciò che aveva faticosamente costruito, sembra quasi che in parte si sia liberato di un peso, lo vediamo quasi ritrovare quell'infallibile lucidità di un tempo, nel mettere a nudo le ossessioni e le debolezze del re (che fino a quel momento era sembrato giusto ed equilibrato).


Per ora meglio se mi fermo qui, non è venuto fuori un commento lineare come volevo XD
Rispondete in tanti, mi piacerebbe conoscere l'opinione di tutti :flower:
view post Posted: 25/10/2017, 20:01     +5Ti consiglio un anime - Anime
Bell'idea lackland :D

Proprio in questi giorni si parlava di aprire il thread Watanabe, ha le potenzialità per non morire subito fra i vari anime e pure il corto. Io per ora ho visto Cowboy Bebop e Zankyou no terror, e mi sono piaciuti molto (soprattutto il primo), li consiglio a chi ancora non li ha visti e ne parlerò in quel topic lì appena lo creo.

In generale, per ora non ho ancora visto moltissimi anime, più che altro quelli più conosciuti e di cui c’è già un thread apposito, FMA:Brotherhood, Steins;Gate, Code Geass... se non li avete visti, correte!

Uno forse un po’ meno conosciuto e di cui comunque c’è il thread, è Erased: ve lo consiglio tantissimo, se volete informazioni le trovate qui senza spoiler -> https://lattaccodeigiganti.forumcommunity.net/?t=58677725

Un altro famoso ma di cui non abbiamo mai creato un thread è Psycho Pass (ne abbiamo parlato qua e là per il forum, ai tempi d’oro dell’OT sfrenato e meraviglioso :asd:) Un thriller cyberpunk psicologico e distopico, tecnicamente impeccabile, personaggi interessanti e complessi; qua e là c’è qualche piccola debolezza nella trama, ma è l’interazione tra i personaggi il punto forte. (Se ci fosse qualcuno interessato, se ne può parlare qui o creare una discussione ad hoc ^_^)


P.S.
Appena ho tempo guarderò Food Wars, consigliatomi da berthy e saw :3 cucina e comicità, ho già fame
944 replies since 27/1/2016